Scuole chiuse per il Coronavirus, si pensa ad aiuti per le famiglie: voucher, congedi straordinari e permessi

elena bonetti
Il ministro per la Famiglia Elena Bonetti

Bambini e ragazzi a casa, in ferie forzate per l’emergenza coronavirus, sono un evidente ‘problema’ per la famiglie. Genitori che magari lavorano entrambi, nonni lontani, e costi del baby sitting inaccessibili sono problematiche reali. Il Governo, solo dopo però avere varato la drastica misura che potrebbe essere addirittura prolungata, correi ai ripari con altre misure ad hoc. Allo studio ci sono disposizioni nuove su ferie, permessi, congedi parentali, congedi straordinari, voucher per il baby sitting, smart working, banca ore. Vediamo nel dettaglio quali sono le anticipazioni emerse in queste ore.

Elena Bonetti, ministro per la Famiglia, ha annunciato che allo studio di sono misure di sostegno per i costi dei nuclei familiari con ragazzi in età scolare tra i quali «congedi straordinari per i genitori» e confermando che «già la prossima settimana avremo qualche proposta da mettere in campo».

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Bisognerà dunque attendere la prossima settimana per delle soluzioni, tra le quali anche l’estensione dei voucher rispetto a quelli in vigore fino al 2028 che prevedevano uno scambio con l’utilizzo del congedo parentale. Si studia poi il congedo straordinario cioè la richiesta di aspettativa per chi ha esaurito congedo parentale per età del figlio (12 anni) o per  giorni (10 mesi in totale tra entrambi i genitori).

Le ferie potranno essere usate compatibilmente con il monte nella disponibilità del singolo e con le esigenze organizzative aziendali. Simili sono i permessi retribuiti: sarà necessario comunque un coordinamento con il datore di lavoro per evitare assenze di massa. Anche per i permessi non retribuiti c’è bisogno dell’ok dell’azienda. A differenza di quanto accade per i permessi retribuiti però, non sussistendo il presupposto della retribuzione, il lavoratore non godrà neppure della relativa contribuzione previdenziale.

Esiste poi la Banca Ore che permette l’accantonamento di ore di straordinario, da utilizzare per assentarsi dal lavoro: bisogna però seguire le modalità di fruizione fissate dai diversi contratti collettivi.    Diverso dal permesso è il congedo parentale che è subordinato alla sussistenza dei requisiti di legge che ne consentono l’accesso (massimo 12 anni di età del figlio, 10 mesi al massimo di richiesta in linea generale). Fino ai sei anni del figlio c’è il pagamento del 30% della retribuzione media giornaliera.

Novità inoltre sono previste per assenza da quarantena e smart working. Lo stato di quarantena assistito è equiparabile all’assenza giustificata per malattia, in quanto trattamento sanitario. Ogni altra ipotesi, invece, è esclusa (prudenza, timore del contagio etc). Sono poi stati snellite le norme per lo smart working: sia l’azienda che il lavoratore possono chiederlo, se le modalità di lavoro lo consentono, ma l’impresa lo può rifiutare al lavoratore se non compatibile con le proprie esigenze organizzative.

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venerdì, 6 Marzo 2020 - 10:08
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