Coronavirus, Europa travolta: a Madrid un morto ogni 16 minuti. Olanda e Inghilterra abbandonano l’immunità di gregge

Mappa mondiale dei contagi - Johns Hopkins University and Medicine
di Roberta Miele

Numeri che cambiano ora dopo ora, sui grafici linee che impennano, i cerchi rossi sulle cartine che si dilatano. I contagi di Covid-19 nel mondo hanno superato la soglia dei 222mila, i morti invece sono 9.115. A vedere il planisfero ormai non più la Cina ma l’Europa è diventata il grande malato. Mentre nella città cinese di Wuhan i cittadini hanno ripreso ad uscire dopo due mesi di quarantena e i contagi si sono fermati, nel Vecchio Continente le misure anti-contagio aumentano insieme ai numeri della diffusione del virus. A detenere il record resta l’Italia che supera i 35mila casi positivi.

La Spagna colta di sorpresa dall’esplosione di contagi
Il premier chiude tutto come in Italia
In Spagna l’epidemia è scoppiata all’improvviso: nelle ultime ventiquattro ore i morti, arrivati a 767, sono aumentati del 30 %, mentre i casi di positività hanno sforato il tetto dei 15mila. E «il peggio deve ancora venire», dice il premier Pedro Sanchez che ha disposto la chiusura di tutti gli hotel entro il 24 marzo, invitando i turisti ad andarsene. Nel Paese iberico il modello italiano ha fatto scuola con la chiusura di ristoranti, bar e tutti i negozi tranne quelli di pubblica necessità. Impiegato anche l’Esercito per il controllo dei cittadini. A Madrid la situazione è precipitata con oltre 3mila ricoverati e un morto ogni 16 minuti. I dati, riportati da El Pais, rappresentato un bilancio parziale, che esclude le persone decedute in casa o in altre strutture socio-sanitarie. Per alleggerire la pressione sugli ospedali, inoltre, 9mila pazienti verranno ospitati in altrettante camere d’albergo.

In Francia la curva sale rapidamente:
dichiarato lo stato d’urgenza sanitario
I numeri salgono in maniera vertiginosa anche in Francia, dove «l’epidemia è rapida, con il raddoppio dei casi ogni giorno», come ha spiegato il direttore della Sanità Jerome Salomon. Ad oggi, i contagiati sono oltre 9mila, mentre i morti sono 243. Così Parigi ha decretato «lo stato d’urgenza sanitario» che consente di «requisire tutti i beni e servizi necessari» per contrastare il coronavirus. Per almeno quindici giorni si potrà uscire solo per fare la spesa, per motivi sanitari e per andare al lavoro. Schierato anche l’Esercito che vigilerà sui cittadini. Pronta anche la nazionalizzazione delle industrie che dovessero essere messe in grave difficoltà dalla crisi in atto. E pensare che, appena poche settimane fa, dalla Francia avevano fatto sapere, quando i casi di contagio non erano ‘esplosi’, che non avrebbero chiuse le scuole come in Italia.

Germania, la Markel parla alla nazione: «Situazione seria»
L’eccezionalità della situazione è palpabile anche in Germania. Per la prima volta in quindici anni Angela Merkel ha pronunciato il discorso alla nazione. «La situazione è seria e dovete prenderla sul serio. Dal tempo della Riunificazione, anzi dalla Seconda Guerra Mondiale non abbiamo mai affrontato una sfida che dipende così tanto dal nostro senso comune di solidarietà»: parole drammatiche con cui ha prospettato il rischio per 10 milioni di teutonici. Intanto al confine con la Polonia regna il caos. I controlli stradali per la limitazione del contagio hanno bloccato il traffico: code di 60 chilometri, attese fino a trenta ore per i camion e sedici per gli automobilisti. «Molte famiglie sono rimaste bloccate nel traffico per 20 ore, senza cibo né servizi igienici» ha riferito la Croce Rossa tedesca. Stesso scenario anche al confine tra Polonia e Repubblica Ceca e con la Lituania. Per valicare il confine tra Austria e Ungheria dopo la chiusura di Budapest e Vienna sono necessarie trenta ore. Repubblica Ceca e Canton Ticino in Svizzera hanno dichiarato il lockdown.

Olanda e Inghilterra prima sposano la tesi dell’immunità di gregge
poi iniziano a mettere i lucchetti
Misure importanti sono state adottate in Olanda. Il premier Mark Rutte, dopo un primo tentativo proteso all’immunità di gregge, ha disposto la chiusura di scuole, bar, ristoranti, palestre, club sportivi, saune, sexy shop e coffee shop, ma la strategia del blocco totate è stata scartata nonostante i 2460 contagi e i 76 morti. Dietrofront anche dal Regno Unito, dove i deceduti sono più di cento. Dalla teoria dell’immunità di gregge, il premier Boris Johnson è passato a misure draconiane promettendo «tutto ciò che serve». Schierati 20mila militari britannici in stato di «massima allerta» e inseriti in una speciale Covid Support Force. A Londra è chiesta a gran voce la ‘zona rossa’. Intanto, le scuole da venerdì resteranno chiuse fino a nuovo ordine.

Negli Usa Trump blocca persino il traffico non essenziale col Canada
L’allarme contro il Coronavirus è scattato anche negli Stati Uniti d’America. I dati attuali riportano 6mila contagi e 118 morti, mentre nessuno dei 50 stati americani è risultato immune all’epidemia. Donald Trump ha annunciato lo stop del traffico non essenziale con il Canada, due navi ospedale a New York e nella costa del Pacifico e la richiesta al Congresso di stanziare 800 miliardi di dollari per cittadini e piccole e medie imprese. Il tycoon ha anche chiamato all’ordine i militari chiedendo loro di prepararsi a costruire ospedali da campo. Il sindaco di New York Bill De Blasio, che per primo ha dichiarato lo stato d’emergenza, sta decidendo se chiudere o meno tutti i non essenziali in città.

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giovedì, 19 Marzo 2020 - 17:28
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