Appalti Sanità, arrestato il coordinatore regionale per l’emergenza Coronavirus in Sicilia: 12 indagati per tangenti

guardia di finanz

Figura anche il commissario regionale per l’emergenza Covid 19 in Sicilia Antonino Candela  tra i dieci arrestati nella maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza sul presunto giro di mazzette milionarie per gli appalti della Sanità in Sicilia. Agli arresti anche l’attuale direttore dell’Azienda provinciale di Trapani Fabio Damiani. Entrambi sono indagati nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge anche imprenditori e altri funzionari pubblici, accusati a vario titolo di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti. Il manager Damiani è finito in carcere insieme a un faccendiere che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato il suo referente nel sistema delle tangenti, Salvatore Manganaro, 44 anni, originario di Agrigento.

In tutto sono 12 le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Palermo ed eseguite dai finanzieri su delega della Procura palermitana. Oggetto dell’indagine, le mazzette sborsate, secondo le accuse, per influenzare le gare indette dalla Centrale unica di committenza della Regione Siciliana e dell’Asp 6 di Palermo. Appalti per 600 milioni di euro.

Otto indagati sono  finiti agli arresti domiciliari.Tra loro l’attuale coordinatore della struttura regionale per l’emergenza Coronavirus, già Commissario Straordinario e Direttore generale dell’Asp 6 di Palermo, Antonino candela; Giuseppe Taibbi di 47 anni, faccendiere di riferimento per Candela secondo la Guardia di Finanza;  Francesco Zanzi di 56 anni di Roma, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie S.p.a.; Roberto Satta di 50 anni, di Cagliari, responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie S.p.a., Angelo Montisanti di 51 anni, responsabile operativo per la Sicilia di Siram S.p.a. e amministratore delegato di Sei Energia s.c.a.r.l., Crescenzo De Stasio di 49 anni di Napoli – direttore unità business centro sud di Siram S.p.a., Ivan Turola di 40 anni “referente occulto di Fer.Co. s.r.l., Salvatore Navarra di 47 anni di Caltanissetta, Presidente del consiglio di amministrazione di Pfe S.p.a..

Nei confronti di Giovanni Tranquillo di 61 anni di Catania – ritenuto referente occulto di Euro&Promos S.p.a. e di Pfe S.p.a e di Giuseppe DI Martino di 63 anni, originario di Polizzi Generosa (Palermo) – ingegnere e membro di commissione di gara –  è stata invece applicata la misura del divieto temporaneo di esercitare attività professionali, imprenditoriale e pubblici uffici.

Con lo stesso provvedimento il Gip ha disposto il sequestro preventivo di 7 società, con sede in Sicilia e Lombardia, «nonché di disponibilità finanziarie per 160.000 euro, quale ammontare allo stato accertato delle tangenti già versate: le tangenti promesse ai pubblici ufficiali raggiungono, però, una cifra pari ad almeno 1.800.000 euro», dicono le Fiamme gialle.

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giovedì, 21 Maggio 2020 - 07:40
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