Confermato l’ergastolo per ‘Igor il russo’. Il pg: «Feroce carnefice»


E’ la storia di un uomo spietato e diabolico quella di Norbert Feher alias ‘Igor il russo’. E’ la storia di un uomo che ha lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue. In Italia e in Spagna. E che per settimane ha impegnato le forze dell’ordine italiane in una serrata caccia all’uomo sul suolo dell’Emilia Romagna. Intorno alle 18.30 i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Bologna hanno confermato la condanna all’ergastolo di ‘Igor il russo’ per gli omicidi del barista Davide Fabbri e del volontario Valerio Verri e del tentato omicidio dell’agente provinciale Marco Ravaglia, tra l’1 e l’8 aprile 2017.

Tre fatti di sangue accomunati da una sete di lucida e spietata follia. Quella di Igor. La sera del primo aprile del 2017 il killer entrò in un bar-tabaccheria a Budrio armato di pistola. Costrinse il titolare, il 52enne Davide Fabbri, a seguirlo nel retrobottega e lo uccise. Una settimana dopo – mentre erano in corso le ricerche – la sua strada si incrociò con quella dell’agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, di 53 anni: ‘Igor il russo’ esplose al suo indirizzo 5 colpi di pistola. Ravaglia rimase ferito, mentre Valerio Verri – guardia ecologica volontaria – rimase ucciso. ‘Igor il russo’ venne arrestato otto mesi dopo in Spagna: era il dicembre del 2017.

Norbert Feher era ricercato anche dall’autorità giudiziaria iberica, perché lì ha commesso tre omicidi: le vittime sono la guardia civile Victor Romero, 30 anni, di Calanda (Teruel), l’altro agente della guardia civile, Victor Jesus Caballero, 38enne di Cadice, e José Luis Iranzo, contadino e allevatore di Andorra, 39 anni. La Corte d’Assise d’Appello ha accolto la richiesta avanzata dal sostituto procuratore generale Valter Giovannini, che in un passaggio della requisitoria si è soffermato sulla personalità di ‘Igor il Russo’: «Abbiamo visto ghignanti sorrisi sparire al cospetto del tunnel carcerario dal volto di tanti analoghi e feroci assassini. Fatalmente accadrà anche per costui che mai, dico mai, ha speso mezza parola di rimorso per quanto fatto e di rispetto per le persone del tutto incolpevoli verso le quali si è autopromosso feroce carnefice».

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mercoledì, 27 Maggio 2020 - 18:58
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