Pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, 44 agenti della Penitenziaria indagati: sui tetti per protesta

Santa Maria Capua Vetere Carcere
Il carcere di Santa Maria Capua Vetere

Ci sono 44 agenti della Penitenziaria indagati dopo la denuncia di violenze ai danni di detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’inchiesta è coordinata dalla procura della Repubblica guidata da Maria Antonietta Troncone che ha avviato accertamenti su quanto accaduto nell’istituto di pena ad aprile, dopo un’accesa protesta verificatasi qualche giorno prima in piena emergenza sanitaria: gli agenti avrebbero usato violenza nei confronti dei detenuti per reprimere la protesta.

L’indagine ha fatto salire il livello della tensione nel penitenziario. Stamattina, infatti, i carabinieri hanno raggiunto il carcere per notificare gli avvisi di garanzia e questo avrebbe acceso la miccia. Gli agenti della Penitenziaria hanno protestato salendo persino sui tetti. Il Sappe di Donato Capace lamenta una «spettacolarizzazione» delle notifiche: «Oggi è andata in onda una spettacolarizzazione assurda, macchine piazzate in mezzo al viale di accesso al penitenziario. Anziché fare le notifiche all’interno del penitenziario, con tutte le garanzie, si e’ assistito al fermo da parte dei militi dell’Arma di chiunque entrava e usciva dal carcere per identificazione. Una situazione incredibile e assurda, davanti ai familiari dei detenuti, senza alcun senso se non quello di determinare la ferma protesta dei poliziotti penitenziari, riversatisi in massa nel viale di accesso al carcere. Alcuni addirittura andati sui tetti della caserma», racconta Donato Capece, segretario generale del sindacato di categoria.

«Davvero non c’era altro modo per notificare gli atti per presunte violenze ai detenuti? Davvero era necessario fare questo show senza senso? Martedì sarò al carcere di Santa Maria Capua Vetere con il responsabile del nostro studio legale per portare la solidarietà al personale e la difesa gratuita. Massima fiducia nella magistratura, come sempre, ma va con serenità ribadito che le donne e gli uomini della polizia penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanita’ in un contesto assai complicato».

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giovedì, 11 Giugno 2020 - 13:28
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