Catania, ucciso perché frequentava la donna sbagliata: arrestati i mandanti

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Il Palazzo di Giustizia di Catania

I carabinieri del comando provinciale di Catania, su delega della locale Procura Distrettuale, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale etneo nei confronti di due persone, una delle quali ritenuta elemento di spicco della famiglia mafiosa catanese Santapaola-Ercolano, ritenute essere coinvolte nell’omicidio di Dario Chiappone, ucciso a Riposto nell’ottobre del 2016.

Stando a quanto emerso dalle indagini, movente dell’omicidio sarebbe sentimentale ed economico, in particolare legato alla frequentazione affettuosa della vittima con l’ex convivente di uno degli indagati arrestato dai carabinieri.  Secondo quanto emerso, i due arrestati sarebbero i mandanti del delitto, tra loro anche l’allora presunto reggente della cosca mafiosa che avrebbe ricevuto la richiesta di fare uccidere l’uomo.

Dario Chiappone fu ucciso con 16 coltellate alla gola e al torace. Per il delitto, in primo grado, la Corte d’assise di Catania il 20 marzo scorso ha condannato all’ergastolo Agatino Tuccio e a 23 anni di reclusione Salvatore Di Mauro. Nell’inchiesta sull’omicidio è stato indagato anche il ‘killer delle carceri’, Antonio Marano, 76 anni, incastrato dalle sue impronte digitali trovate da militari del Ris sul luogo del delitto. Nel dicembre del 2019 i carabinieri gli notificarono un’ordinanza di custodia cautelare nel carcere in cui era già detenuto.

I due arrestati sono Benedetto La Motta, noto come ‘Benito’ o ‘Baffo’, di 62 anni, indicato come il referente a Riposto della ‘famiglia’ mafiosa Santapaola-Ercolano, e il suo coetaneo Paolo Censabella. Nei loro confronti il Gip di Catania ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con l’accusa di  concorso in omicidio, con l’aggravante di aver agito con premeditazione e crudeltà.

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martedì, 14 Luglio 2020 - 10:23
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