Coronavirus, salgono ancora i contagi: 523 nuovi casi e 925 focolai. Per il Ministero della Salute sono «segnali di allerta»


Contagi in risalita, focolai in aumento, l’estate italiana è scandita ormai dai bollettini sui casi da Coronavirus quelli che hanno ‘accompagnato’ ogni pomeriggio durante la lunga quarantena. Il virus non è stato messo alle spalle, c’era da aspettarselo, e soprattutto questa fase 3 vissuta in piena estate smentisce quanti sostenevano che il Covi 19 si sarebbe volatilizzato con il caldo. Solo ieri si si sono registrati 523 nuovi positivi e per la prima volta da settimane i casi superano le 500 unità in 24 ore. Questi  i dati del ministero della Salute, mentre mercoledì erano stati 481 ieri. Complessivamente sono 252.235 le persone che hanno contratto il virus. In calo invece il numero delle vittime: 6 in più rispetto a mercoledì che portano il totale a 35.225, mentre mercoledì l’incremento era di 10.Tra le regioni solo la Valle d’Aosta non fa registrare nuovi casi mentre i maggiori incrementi si registrano in Veneto (+84), Lombardia (+74), Liguria (+63) e Sicilia (+42).

Una situazione di «transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento»: è quanto si legge nel rapporto di Monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Iss sulle infezioni da Covid in Italia nella settimana dal 3 al 9 agosto. Le infezioni contratte nella seconda metà di luglio 2020 mostrano «importanti segnali di allerta per un possibile aumento della trasmissione».

Nell’ultima settimana di monitoraggio sono stati riportati 925 focolai di Covid di cui 225 nuovi, entrambi in aumento per la seconda settimana consecutiva. Le Regioni con valore Rt maggiore di 1 sono 9. Lo indica il monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Iss. “Il forte impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt pari o inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni/PPAA. Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime medie pari o superiori ad 1 in nove Regioni dove si sono verificati nelle ultime 3 settimane recenti focolai ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali”.

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Sono nove le regioni con Rt maggiore di uno, tre in meno rispetto alla settimana scorsa quando se ne contavano 12, con la Sicilia che con 1.40 ha quello più alto a livello nazionale. Tre regioni, Basilicata, Calabria e Molise, hanno un valore pari a zero. La cifra ha superato il valore di soglia anche in Abruzzo, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia,Toscana e Veneto.

Alla luce di questi numeri, ci si deve aspettare sempre più chiusure locali mentre appare improponibile e improbabile un lockdown in tutto il Paese, come ha assicurato il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo che ha assicurato che 400 casi al giorno «non sono tanti né pochi. Dicono che il virus c’è ed è presente in tutto il paese. Siamo ancora in una situazione governabile. Però è una situazione precaria e il passaggio, il salto quantitativo, può essere molto veloce, questo è il rischio vero». «Le discoteche – ribadisce Miozzo – devono rimanere chiuse perché, checché se ne dica, con migliaia di ragazzi ammassati non c’è nulla da fare. Le aggregazioni di massa sono devastanti – aggiunge – impossibili da gestire».

Tenere le discoteche aperte «è un serio rischio» sottolineano fonti di governo ricordando alla Regioni che l’esecutivo, anche nell’ultimo Dpcm, «ha sempre ribadito che le aperture non erano e non sono previste».  Proprio per tentare di trovare una soluzione condivisa e dopo l’incontro di mercoledì al quale hanno partecipato i ministri Speranza, Boccia e Patuanelli, secondo quanto si apprende, il ministro degli Affari Regionali potrebbe riconvocare i governatori. Le Regioni, dicono ancora le fonti, hanno deciso in autonomia di aprire a certe condizioni ma in questa fase «è necessaria la massima responsabilità e il massimo scrupolo per le condizioni di sicurezza e la reale tutela della salute». Quei governatori che in queste ore stanno decidendo di chiudere i locali da ballo e le discoteche seguendo le indicazioni del governo, concludono le fonti, «non vogliono colpire un settore ma ritengono un serio pericolo l’apertura di spazi dove il contagio può correre».

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venerdì, 14 Agosto 2020 - 09:43
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