«Tariffe alte senza manutenzione»: nuova indagine su Autostrade. Inchiesta passa da Genova a Roma, Aspi respinge le accuse

autostrada, casello

Un’indagine sul rapporto tra l’aumento delle tariffe e la mancanza di manutenzione. Una nuova inchiesta per Autostrade per l’Italia, indagine trasferita da Genova a Roma nata da un esposto che denuncia anche la violazione della concessione tra lo Stato e la società concessionaria. Chi lo ha presentato – comitati di commercianti danneggiati dal crollo del Ponte Morandi e associazioni che rappresentano gli autotrasportatori – aveva anche chiesto il sequestro delle quote di Autostrade per l’Italia, nelle settimane più calde della trattativa sull’ingresso di Cassa depositi e prestiti nell’azienda e la cessazione del contenzioso sulla revoca.

Il giudice per le indagini preliminari Angela Nutini ha respinto la richiesta. Mentre la Procura di Genova ha valutato di interesse il materiale depositato, senza tuttavia ravvisare un nesso causale con il tema delle manutenzioni autostradali: un parere che fa cadere la competenza di Genova e sposta tutto nella Capitale, dove ha sede Autostrade per l’Italia. Per questo il fascicolo è stato trasmesso ai colleghi romani.

Secondo gli autori dell’esposto, le tariffe sono aumentate progressivamente. Di più: sono cresciute senza tener conto «dell’interesse pubblico» della rete autostradale. Nello stesso periodo le spese per le manutenzioni sono calate. Non solo: «aver posticipato i lavori per tanti anni, mentre le società del gruppo macinavano utili ha portato a concentrare gli interventi in un periodo ristretto, dopo il crollo del Morandi che avrebbe provocato un infarto alla rete ligure di cui sono rimasti vittime migliaia di attori economici. Per questo Aspi deve rispondere della violazione della concessione».

In più occasioni Aspi ha respinto ogni accusa relativa ai risparmi e alle presunte carenze nelle manutenzioni sottolineando il piano straordinario varato dal nuovo Ad Roberto Tomasi. «Le spese di manutenzione non hanno mai subito flessioni e nel 2017 e nel 2019 sono state rafforzate. Il Morandi è stato oggetto di monitoraggio continuo, oltre che di manutenzione assidua. Fra il 2015 e il 2018 (fino al 14 agosto) ci sono stati sul ponte 926 giorni-cantiere per un importo di 9 milioni» dice Aspi ricordando di aver speso per lavori su ponti, viadotti, gallerie 1,3 miliardi con una spesa media annua di 94,4 milioni, pari a 2,6 volte il valore medio delle spese effettuate prima della privatizzazione, 36,4 milioni».

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lunedì, 7 Settembre 2020 - 09:00
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