Giustizia, un esercito di 600 magistrati assunti per velocizzare i processi. A Napoli in arrivo 33 nuove toghe


La carica di 600 toghe per dare manforte ai colleghi magistrati messi sotto pressione dalla mole di lavoro accumulata nelle loro sedi giudiziarie. Ieri il ministro per la Giustizia Alfonso Bonafede ha firmato il decreto con cui si assumeranno seicento magistrati in più nelle piante organiche degli uffici giudiziari del Paese. L’obiettivo è di avere un ‘esercito’ capace di contrastare il male atavico della giustizia italiana: la lentezza del processo.

Dei 600 assunti, in particolare, 70 sono già stati assegnati alla Corte di Cassazione e alla Procura generale. Delle 530 unità destinate agli uffici di merito, ne verranno distribuite complessivamente 422. Le altre 108 toghe saranno utilizzate per formare una task force flessibile, un contingente di magistrati da assegnare per affrontare situazioni straordinarie.

Per quanto concerne gli uffici di merito e le loro piante organiche, dove è destinata la maggior parte dei magistrati, 245 andranno a Tribunali e Procure; 129 alle Corti di Appello e alle Procure generali; 25 a Tribunali e Procure per minori; 21 alla magistratura di sorveglianza; 2 alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Per realizzare la ripartizione tra i vari uffici e i diversi territori, sono stati seguiti indicatori quantitativi (organici, carichi pendenti, durata dei procedimenti) e criteri di natura qualitativa come l’indice di criminalità organizzata e la concentrazione delle imprese. Il progetto di riorganizzazione voluto da Bonafede ha assegnato particolare attenzione al secondo grado, alle sedi distrettuali e metropolitane e agli uffici minorili e di sorveglianza (che per la prima volta beneficiano di un incremento così consistente).

  Dal punto di vista della ripartizione territoriale, ci saranno 30 magistrati in più nel distretto di Firenze, 7 in più a Genova, 37 a Milano, 33 a Napoli, 9 a Palermo, 54 a Roma e 13 a Torino.

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mercoledì, 16 Settembre 2020 - 09:15
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