‘Il corazón’ spezzato di Napoli, Maradona si spegne a 60 anni: la città e il mondo del calcio piangono il genio del pallone

Maradona (foto Kontrolab)
Maradona (foto Kontrolab)

Sembrava avere superato il momento più difficile della sua vita. Dieci giorni fa Diego Armando Maradona aveva subìto un’operazione al cervello ed era tornato a casa. Oggi però il suo cuore ha smesso di battere. Il Pibe de Oro, che ha legato indissolubilmente il suo nome a Napoli e al Napoli, si è spento nella sua abitazione di Tigre, nei pressi di Buenos Aires. Aveva 60 anni. La notizia è stata  data dal sito del quotidiano argentino El Clarins e poi rilanciata in tutto il mondo. 

Genio assoluto del pallone, Maradona ha costellato la sua storia anche di eccessi fuori dal campo. E, a Napoli, le sue contraddizioni tra uomo fragile e talento senza eguali sono esplose con tutta la forza possibile. Impossibile dimenticare la sua amicizia e quelle foto con i fratelli Giuliano, che scrissero la storia della criminalità organizzata del ventre molle di Napoli. Impossibile dimenticare i problemi con la droga che scandirono il periodo finale e più nero della permanenza di Maradona al Napoli. Eppure il suo talento calcistico è stato così grande, così indiscusso e impareggiabile che al Maradona uomo sono state sempre perdonate quelle tante debolezze che gli hanno rovinato il privato. Il suo talento è stato così grande che l’argentino ha sempre occupato un posto speciale nel cuore dei napoletani, tanto che i tifosi più accaniti sono rimasti eternamente intrappolati nel ricordo nostalgico delle magie del numero 10.

A Maradona Napoli ha regalato finanche una canzone, che ancora oggi intonano grandi e piccini: «O mama, mama, mama, sai perché mi batte il corazon? Ho visto Maradona, ho visto Maradona, uè, mammà, innamorato son». Musica e versi ai quali Maradona, dal canto suo, non ha mai smesso di rispondere con altrettanto amore, ché anche l’argentino era unito alla città di Partenope da un legame forte, sincero, profondo. Lui era il ‘re’ di Napoli e Napoli lo ricambiava col suo calore. Lo ricambiava al San Paolo sprigionando montagne di affetto dinanzi a quelle folli giocate che hanno spinto gli azzurri a vincere il primo scudetto il 10 maggio del 1987, entrando così nella storia. Una storia che sarà per sempre legata al Pibe de Oro. 

mercoledì, 25 Novembre 2020 - 17:58
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