La mossa del Cav: sì del centrodestra allo scostamento di bilancio. Così Berlusconi si è ripreso la leadership dell’opposizione


Nessuna defezione: il Parlamento ha votato quasi all’unanimità lo scostamento di bilancio da 8 miliardi che consentirà di finanziare il rinvio del pagamento delle tasse e i fondi per gli autonomi che abbiano subito un calo del fatturato. Una adesione bipartisan che arriva dopo l’accordo siglato nel centrodestra, compulsato dalla volontà di Silvio Berlusconi di dare un segnale di collaborazione e unità, come va da giorni predicando non senza mal di pancia degli alleati, soprattutto quelli che fanno parte dell’ala cosiddetta ‘oltranzista’ della Lega. Alla fine l’anziano leader è riuscito a compattare tutti (i suoi, i salviniani e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni) e a consentire il via libera al quarto scostamento di Bilancio dall’inizio dell’emergenza Coronavirus. Una risposta anche all’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in uno dei suoi ultimi interventi, ha chiesto coesione per affrontare questa nuova fase della pandemia.

Il vero vincitore, dunque, in questo momento è proprio il Cav, che, nonostante le divisioni palpabili nel suo schieramento e un partito in frantumi tra esodi e risultati elettorali sempre più deprimenti, riesce a compattare il centrodestra. E rivendica il suo risultato, per non lasciarlo cadere nel vuoto, con una nota stampa in cui sottolinea che sono state recepite le «proposte di Forza Italia», parla di «un primo passo nella strada giusta di unire le forze contro la pandemia», quella della «collaborazione istituzionale» in nome proprio dell’invito all’unità di Mattarella. E rispetto all’opposizione, la definisce «una alternativa responsabile alla guida del Paese».

Matteo Salvini, dal canto suo, non ne esce ammaccato. Perché se all’inizio aveva frapposto dubbi all’apertura dell’alleato verso il Governo, ha poi frenato l’ala malpancista della Lega e, dopo giorni di telefonate e incontri da remoto anche con la Meloni (che in questa partita ha saputo con furbizia giocare il ruolo della mediatrice) ha deciso di non spaccare il centrodestra facendo forse buon viso a cattivo gioco. Una scelta che potrà essere forse impopolare tra i suoi, ma di sicuro ha consentito di non dilaniare ulteriormente il Paese e di arrivare a uno degli obiettivi del Cavaliere: più soldi per autonomi e Partite Iva, che erano l’unica richiesta di Forza Italia.

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Il voto bipartisan è stato salutato dal premier Giuseppe Conte, come un «ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà per il Paese», a lui fa eco il segretario del Pd Nicola Zingaretti: «L’Italia che si unisce sulle cose da fare in questa drammatica emergenza è una buona notizia».

Soddisfazione anche dai 5stelle che comunque, così come fa il centrodestra, prende le distanze da qualunque ipotesi di una possibile integrazione nella maggioranza di Forza Italia.

 La sintesi arriva alla fine di una giornata convulsa. A ora di pranzo i tre leader del centrodestra convocano una conferenza stampa al Senato, subito dopo il voto unanime della Camera a favore del nuovo deficit. Il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, annuncia che Fi-Lega ed Fdi hanno votato con la maggioranza facendo «prevalere l’nteresse degli italiani come priorità assoluta».  Ma ribadisce, a scanso di equivoci che, «non cambia nulla», che Fi rimane «distinta dal governo». Soddisfatta anche Giorgia Meloni, che da giorni – come detto – interpreta il ruolo di mediatrice, a tutela dell’unità della coalizione: «Il governo ci dà ragione seppure con ritardo. Abbiamo costretto la maggioranza – esulta la leader FdI – a rivedere le sue posizioni. Siamo compatti, nessun partito singolarmente avrebbe portato questi risultati». Sulla stessa linea, Matteo Salvini che definisce il sì allo scostamento «un successo» visto che a suo dire «il governo ha capito che da solo non va da nessuna parte» ed è stato «costretto a ascoltare non il centrodestra unito, ma il Paese».

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venerdì, 27 Novembre 2020 - 07:34
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