Sindaco di Napoli, Maresca ‘rompe’ con l’Anm: mail di dimissioni dopo le critiche per gli incontri coi leader di centrodestra

Il magistrato Catello Maresca (foto Kontrolab)

Gli incontri con i leader di Lega e Forza Italia. Il suo nome che, dopo il nulla di fatto delle Regionali, risuona nuovamente – e con forza – ai tavoli delle trattative (soprattutto del centrodestra) per la candidatura a sindaco di Napoli. E poi le critiche, i volti tirati di chi da lotta per lo stop alle porte girevoli tra magistratura e politica e rileva in questa situazione un’anomalia imbarazzante: Catello Maresca, oggi sostituto procuratore generale a Napoli e fino a pochi mesi fa pm della Dda di Napoli (ha coordinato le indagini che hanno portato alla cattura del superboss Michele Zagaria), è al centro di pressioni (politiche, mediatiche e politico-giudiziarie) che rischiano di rendere il suo Natale più che nervoso.

Come è noto Maresca accarezza da tempo, già dalle Regionali, la possibilità di scendere in campo e candidarsi. Alle elezioni per il rinnovo del Consiglio di Palazzo Santa Lucia, si sfilò all’ultimo dalla competizione (va chiarito che il magistrato non ha mai ufficializzato un suo interesse, ma non ha mai smentito le voci giornalistiche in tal senso), e adesso ci riprova. Sempre cercando la sponda del centrodestra.

E, tuttavia, Maresca ha una richiesta precisa: porsi come candidato civico e ottenere sì l’appoggio del centrodestra ma a patto che non ci siano simboli di partito a suo sostegno. Una richiesta che ha indispettito Fratelli d’Italia, che è stato da sempre un fiero sostenitore del magistrato. Non a caso Fdi sta valutando anche la candidatura di Sergio Rastrelli, figlio dell’ex presidente della Regione Campania. Il Carroccio, invece, non esclude a priori la candidatura dell’imprenditore Gianluigi Cimmino, che però farebbe un passo indietro nel caso in cui Maresca rompesse ogni indugio. Ma tant’è: al momento Maresca sembra la figura che stuzzica di più Fi (Silvio Berlusconi ha dato il suo via libera nei giorni scorsi), Lega e Fdi e lo confermano le notizie stampa, mai smentite, sui colloqui recentissimi che il magistrato napoletano avrebbe avuto direttamente negli ultimi giorno con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Lo confermano le parole al miele di Stefano Caldoro nel corso di un’intervista di inizio dicembre a ‘Barba & Capelli’, la trasmissione di Corrado Gabriele su Radio crc.

Parlando delle elezioni e dei possibili candidati per il centrodestra, Caldoro ha sottolineato che «più candidature è un bene, Maresca è una autorevolissima proposta che non può essere attribuita ad un partito, c’è la ipotesi più identitaria di Rastrelli ed ancora quella delle conoscenze e competenze economiche di Riccardo Monti. Più disponibilità ci sono e più il centrodestra riesce ad allargare la sua area».

L’infatuazione del centrodestra per Maresca è però inversamente proporzionale all’atteggiamento della magistratura associata nei confronti della posizione che l’oggi sostituto procuratore generale sta assumendo: è vero che non c’è stata una formale discesa in campo e dunque almeno ufficialmente non vi è un ‘conflitto’ tra il ruolo ricoperto dal magistrato e la sua ambizione politica (solo in caso di candidatura formale Maresca dovrebbe chiedere al Csm di essere collocato in aspettativa), ma è altrettanto vero che Maresca sta conducendo una silenziosa pre-campagna elettorale che lo sta portando da mesi ad interloquire con vertici ed esponenti del mondo politico benché egli ancora eserciti il ruolo di magistrato nella stessa città ove vuole candidarsi. E proprio quest’ultimo aspetto sta creando tensioni nell’universo delle toghe, tanto che Maresca ha inviato una comunicazione via mail all’Associazione nazionale magistrati nella quale annuncia l’intenzione di lasciare il sindacato delle toghe.

La missiva – cui ha fatto riferimento il quotidiano ‘La Repubblica’ nell’edizione oderna – è una reazione all’intervista rilasciata pochi giorni fa a Repubblica dal vicepresidente nazionale dell’Anm Alessandra Maddalena, peraltro giudice del Riesame proprio a Napoli, che aveva sottolineato l’anomalia della situazione di Maresca: «Posso solo esprimere l’auspicio che la situazione venga chiarita al più presto – aveva detto Maddalena – L’incertezza non giova né alla magistratura, né alla politica, né allo stesso Catello». Resta da vedere se le dimissioni saranno formalizzate oppure no.

domenica, 20 Dicembre 2020 - 13:38
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