Vittima predestinata del flop della Lombardia nelle vaccinazioni, Giulio Gallera si prepara ad abbandonare la poltrona da assessore al Welfare della Regione a guida leghista. A chiedere la sua testa, nei giorni scorsi, è stata proprio la Lega con una nota in cui stigmatizzava le recenti dichiarazioni dell’esponente di Forza Italia sul ritardo nel cronoprogramma per la somministrazione delle dosi nella Regione più colpita dal Covid 19 in Europa. Nonostante la vicinanza al governatore in quota Carroccio Attilio Fontana, che nel corso di questa lunghissima emergenza non ha mai fatto mancare fiducia al suo delegato alla Sanità, stavolta il redde rationem è improcrastinabile: fallito il tentativo di sfiducia a dicembre, la prossima settimana Gallera sarà sacrificato sull’altare dell’alleanza di centrodestra attraverso un rimpasto di giunta che il presidente regionale non può più ormai rinviare.
Un avviso di sfratto: entro metà gennaio al massimo il parlamentino lombardo avrà un nuovo assessore al Welfare e già impazza il totonomi: in pole sono Gian Vincenzo Zuccotti, direttore di Pediatria all’ospedale Zucchi di Milano, e Letizia Moratti (ex sindaco di Milano).
Il caso Gallera, sfociato nella richiesta di rimpasto, è scoppiato quando, ad otto giorni dal V-day, la data di inizio delle vaccinazioni, la Lombardia non ha dato alcuno sprint al programma rimanendo bloccata ad appena il 3%. Numeri risibili che hanno scatenato i media, cui l’assessore Gallera ha risposto con una dichiarazione che ha indignato la sua stessa maggioranza («Non faccio rientrare in servizio medici e infermieri per un vaccino nei giorni di festa»). Una gaffe che è stata determinante, complice il siluro leghista, per cancellare il nome di Gallera dalla porta dell’ufficio dell’assessorato al Welfare, ma non dalla Giunta: Gallera resterebbe infatti nell’esecutivo lombardo, come delegato ai Trasporti.
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martedì, 5 Gennaio 2021 - 12:58
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