Lombardia, la Lega non perdona l’ennesima gaffe di Gallera e ‘sfiducia’ di fatto l’assessore ‘star’ della fase 1

giulio gallera
Giulio Gallera
di Bianca Bianco

Da assessore star, autoinseritosi persino nel totonomi per la candidatura a sindaco di Milano in un impeto autocelebrativo poi smentito (eravamo ancora in fase uno dell’emergenza), ad assessore scaricato dalla Lega dopo il flop delle vaccinazioni in Lombardia. Definiamola pure parabola quella di Giulio Gallera, delegato al Welfare nella Regione governata dal leghista Attilio Fontana finito nel mirino del partito del suo governatore e forse vittima sacrificale delle frizioni tra il suo, di partito, ovvero Forza Italia, e Matteo Salvini. Nei giorni scorso dal Carroccio è infatti arrivato un vero e proprio siluro contro Gallera, un comunicato che suona come una sfiducia dopo che l’assessore, per difendersi dalle polemiche sui ritardi della campagna vaccinale contro il Covid nella Regione più colpita d’Europa eppure in fondo alla classifica delle somministrazioni effettuate in rapporto al numero di dosi ricevute a partire dal V-Day, aveva utilizzato parole sconcertanti.

«Abbiamo preparato un’agenda – aveva spiegato Gallera in un’intervista pubblicata da la Stampa – Il 31 era l’ultimo giorno dell’anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa». Dichiarazioni rese ancora più pesanti da quelle successive, in cui ha definito «agghiacciante» la classifica delle Regioni che finora hanno vaccinato più persone, dimenticando che non si tratta di classifiche di virtuosi o non virtuosi, ma di statistiche necessarie, quasi scontate, visto che l’Italia e tutta Europa sono appese al vaccino, unico strumento reale sinora di lotta al virus, per uscire da questo tunnel.

Frasi che hanno fatto storcere il naso ai leghisti lombardi, che con una nota hanno stigmatizzato le esternazioni di Gallera, mettendolo in un angolo: «Le dichiarazioni dell’assessore non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Ma non possono comunque essere strumentalizzate dal governo per accusarci di ritardi nella campagna vaccinale –  si legge in una nota diffusa dalla Lega, che al Pirellone rappresenta il partito di maggioranza. Sabato in un comunicato della Regione lo stesso Gallera aveva spiegato che la campagna vaccinale in Lombardia sarebbe partita dal 4 gennaio, «una scelta ponderata e attenta, motivata anche dal fatto che nei giorni delle festività parte del personale ha goduto di un sacrosanto riposo, visto che dal mese di febbraio, come in nessun’altra regione italiana, è sotto pressione per la violenza con cui il virus ha colpito il nostro territorio».

L’accelerazione sul vaccino è quindi attesa per oggi, giorno ufficiale dell’avvio della campagna in regione quando, sempre secondo l’assessore, la Lombardia dovrebbe procedere al ritmo di 10 mila vaccinazioni al giorno per poi arrivare a 15mila. Gallera è ormai da mesi bersaglio di Pd e M5S che in più occasioni ne hanno chiesto la sostituzione per la gestione della pandemia e della campagna anti influenzale, con tanto di mozioni di sfiducia in Consiglio (tutte però respinte dal centrodestra). Nei giorni scorsi il governatore leghista Attilio Fontana ha aperto per la prima volta ad un rimpasto di Giunta, del quale si parla ormai da tempo: «I punti fondamentali su cui ci dobbiamo concentrare sono sanità e ripresa economica. Se ci potranno essere condizioni per migliorare la squadra – ha detto Fontana – verranno sicuramente prese in considerazione».

Già a dicembre Giulio Gallera aveva schivato la mozione di sfiducia dell’opposizione (31 sì e 47 no); ora la situazione, visto il fuoco amico da cui è stato investito, si fa più precaria per l’assessore che con le sue dirette Facebook in contemporanea con il bollettino della Protezione civile nazionale durante la prima fase emergenziale è diventato ‘simbolo’ della opinabile gestione ‘autonomista’ della Lombardia.

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lunedì, 4 Gennaio 2021 - 09:54
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