Intercettazioni Palamara, ispezione a server in uso alla Procura di Napoli

Procura di Napoli (foto Kontrolab)

     Le Procure di Napoli e Firenze hanno disposto con decreto una ispezione al server presente negli uffici giudiziari partenopei da quale sono transitate le intercettazioni con il trojan eseguite nei confronti dell’ex magistrato Luca Palamara. Il decreto di ispezione è stato depositato dai pm di Perugia nell’ambito dell’udienza preliminare che coinvolge Palamara.

  La verifica è stata svolta venerdì scorso dal personale specializzato della polizia postale. La relazione con i risultati dell’accertamento verrà depositata nei prossimi giorni.   L’udienza davanti al gup di Perugia è stata quindi rinviata al 27 maggio prossimo quando ad essere ascoltati dovrebbero essere proprio i tecnici della polizia postale che hanno svolto gli accertamenti utili a capire quali sono stati i passaggi sul server e il funzionamento del trojan.

Tutto nasce dagli esposti presentati dagli avvocati di Luca Palamara e Cosimo Ferri e relative alle modalità in cui la società di Milano Rcs (sospesa dalla Procura di Napoli) svolgeva le intercettazioni che venivano usate in diverse Procure.  Da chiarire, per gli investigatori, c’è per quale motivo sia stato utilizzato il server napoletano per ascoltare le intercettazioni dell’hotel Champagne del luglio 2019, relative alle nomine alla Procura di Roma e Firenze. Conversazioni che hanno dato la stura all’inchiesta che ha gettato nella bufera il sistema giudiziario italiano.

Gli inquirenti napoletani, in particolare, indagano per accesso abusivo a sistema informatico e frode nelle pubbliche forniture nei confronti del responsabile tecnico della società Duilio Bianchi e altri tre dirigenti.  Solo due dei tre dirigenti, tra cui Bianchi, sono, invece, indagati dalla Procura di Firenze. Per Bianchi le accuse sono di frode nelle pubbliche forniture, falso e falsa testimonianza.

In base al decreto di ispezione, la società milanese «forniva alla Procura della Repubblica di Napoli un documento descrittivo dell’architettura di sistema dei server e degli standard adottati, che tuttavia appaiono difformi rispetto a quelli emersi dalle indagini svolte». «Inoltre, sulla base degli accertamenti svolti e dei documenti allo stato acquisiti non risultano effettuate comunicazioni alla Procura di Napoli, né in merito alle attività di azione degli impianti né in ordine all’effettiva architettura dei sistemi né, infine, quanto alla concreta modalità di funzionamento dei sistemi, in particolare in merito alla trasmissione e memorizzazione dei dati dei captatori, così come emergenti dalle risultanze istruttorie».

L’attività ispettiva «appare allo stato l’unica procedura in grado di assicurare le esigenze probatorie salvaguardando le attività di intercettazione disposta dall’autorità giudiziaria, poiché qualsiasi altra modalità di accertamento comportando lo spegnimento degli apparati di intercettazione, determinerebbe un irrimediabile pregiudizio per le attività di intercettazione in corso, disposte anche da altri uffici di Procura».

L’ispezione «della sala e degli impianti installati dalla società Rcs Spa presso gli uffici della Procura di Napoli» dovrà aiutare a «descrivere l’architettura e le modalità di funzionamento dei server e le piattaforme hardware e software di gestione; individuare e descrivere le funzioni dei server, indicare i tempi di ricezione, ricomposizione dei dati su vari server e i tempi di cancellazione dei dati dopo la trasmissione ai server Ivs; verificare l’esistenza e funzionamento del server Hdm specificando le modalità, i tempi di trasmissione, ed eventuale memorizzazione, ricomposizione e successiva cancellazione dei dati, ove tuttora attivo».

E inoltre a «descrivere, se il reato non ha lasciato tracce o effetti materiali, o se questi sono scomparsi o sono stati cancellati o dispersi, alterati o rimossi, lo stato attuale e, in quanto possibile, verificare quello preesistente” e accertare se “risultino tracce del captatore informatico inoculato su disposizione della Procura della Repubblica di Perugia».

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martedì, 18 Maggio 2021 - 09:55
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