Caso Bergamini, in aula dopo 32 anni: l’ex fidanzata accusata di omicidio. La vittima era un calciatore del Cosenza

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Donato 'Denis' Bergamini

L’accusa di omicidio volontario è stata formulata 32 anni dopo. Isabella Internò, questa mattina, saprà se dovrà affrontare un processo per la morte dell’allora ex fidanzato, il calciatore del Cosenza Donato “Denis” Bergamini, morto il 18 novembre 1989 sulla statale 106 all’altezza di Roseto Capo Spulico. L’udienza preliminare è in corso dinanzi al gup del Tribunale di Castrovillari.

La donna (non presente in aula) è imputata di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Internò avrebbe, «in concorso con altre persone rimaste ignote», narcotizzato Bergamini, l’avrebbe poi asfissiato meccanicamente con uno strumento soft e quindi adagiato, già morto, sulla statale allo scopo di farlo investire da uno dei mezzi in transito come in effetti avvenne.

Il corpo di Bergamini infatti fu travolto da un autocarro condotto da Raffaele Pisano, giudicato, e assolto, in passato dall’accusa di omicidio colposo quando la morte di Bergamini fu attribuita ad un suicidio.

«E’ un’ udienza – ha detto arrivando in tribunale l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia di Bergamini – per noi estremamente importante. Un’udienza chiaramente di conoscenza, di studio, dalla quale ci aspettiamo alcune cose che in questo momento non mi sento di dire. La cautela per noi è massima. Osserveremo ciò che accadrà in udienza e poi la commenteremo successivamente. Un abbraccio forte a Donata che oggi non è qui» ha concluso il legale, riferendosi a Donata Bergamini, la sorella di Denis, che non ha mai creduto alla tesi del suicidio e si è sempre impegnata, con l’aiuto di Anselmo, per cercare di fare riaprire le indagini.

giovedì, 2 Settembre 2021 - 11:02
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