Voto di scambio alle Comunali di Napoli del 2016, rinvio a giudizio per 25 tra politici e personaggi legati alla malavita


La decisione del giudice dell’udienza preliminare Giovanni Vinciguerra del Tribunale di Napoli che avrebbe potuto avere ripercussioni sulle amministrative di Napoli arriva a elezioni ormai concluse. L’inchiesta sul voto di scambio a Napoli per le Comunali del 2016 che portarono alla riconferma di Luigi de Magistris sarà oggetto di un processo: accogliendo le richiesta della procura, il gup ha infatti disposto il rinvio a giudizio di 25 imputati, tra cui noti politici e personaggi ritenuti legati alla criminalità organizzata di Secondigliano.

Tra i politici che dovranno affrontare il dibattimento ci sono gli ex senatori Salvatore Marano e Antonio Milo nonché Stanislao Lanzotti, protagonista della recente spaccatura con Forza Italia e ispiratore del movimento ‘Azzurri per Napoli’, fusosi con Italia Viva, che ha sostenuto alle elezioni il candidato di centrosinistra Gaetano Manfredi. All’epoca dei fatti contestati Lanzotti era capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale. Il dibattimento prenderà il via il prossimo 21 dicembre.

Ha scelto, invece, il rito abbreviato Michele Schiano di Visconti, attuale capogruppo di FdI in Consiglio regionale. Il primo luglio 2020 i sostituti procuratori Maurizio De Marco e Henry John Woodcock notificarono 27 avvisi per i reati di voto di scambio e ricettazione aggravati dalla finalità mafiosa, dopo avere raccolto materiale probatorio relativo a numerosi episodi durante i quali sarebbero stati promessi denaro, agevolazioni di vario tipo e anche posti di lavoro in cambio di voti e pacchetti di voti per determinati candidati.

Nell’inchiesta, iniziata nel 2018, finirono coinvolte 82 persone, tra esponenti politici, dell’imprenditoria e della criminalità organizzata di Secondigliano, in particolare della Vinella Grassi e del clan Di Lauro.

giovedì, 21 Ottobre 2021 - 20:49
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