Lavoro, mannaia Covid sui liberi professionisti: crollo dopo 10 anni di boom

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Una mannaia. Il Covid si è abbattuto con violenza sulle libere professioni, escludendo dal mercato decine di migliaia di persone. E’ quanto segnala Confcommercio, che ha messo a confronto i dati relativi al periodo 2008-2019 (che ha fatto segnare un boom nella categoria) con quelli relativi all’ultimo biennio. Se in 10 anni, i liberi professionisti sono cresciuti dell’89% (+10% nel 2019 rispetto al 2018), a causa del Covid sono andati persi circa 40mila lavoratori.

La fotografia del disastro occupazionale è stata scattata dall’indagine dell’Ufficio Studi di Confcommercio realizzata per Confcommercio Professioni e diffusa stamattina nell’ambito del convegno “Professioni Restart: la ripartenza fra opportunità e criticità”. Nel 2019 i liberi professionisti, ordinistici e non, rappresentavano oltre 1 milione e 400.000 soggetti. La ‘galassia’ delle categorie cosiddette ‘non regolamentate’, si ricorda, comprende professionisti del settore ambiente e sicurezza, amministratori di condominio, ‘wedding planner’, esperti dell’Ict, designer, consulenti aziendali, formatori, figure attive nel ‘wellness’, optometristi e guide turistiche.

Se non riprende questa componente, largamente la più colpita ovunque, sarà difficile – è l’allarme lanciato dall’Associazione – tornare ai livelli occupazionali pre-crisi: c’è, quindi una simmetria tra dimensione settoriale e per tipologia occupazionale della crisi: meno servizi, meno lavoro indipendente, sono questioni da sanare.

mercoledì, 3 Novembre 2021 - 10:42
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