Ergastolo ostativo, ok al testo base in Commissione giustizia alla Camera. Pd e M5S: «E’ mediazione». Fd’I vota contro

La Camera dei Deputati

Il testo base c’è. E sembra non dispiacere alla maggioranza di governo. Gli unici critici sono quelli di Fratelli d’Italia, che già nei giorni scorsi, per bocca del leader Giorgia Meloni, avevano chiesto rigore. Sull’ergastolo ostativo, i parlamentari iniziano il percorso che dovrà sfociare in un intervento legislativo ad hoc, quello chiesto dalla Consulta che un anno fa ha bollato l’istituto come anticostituzionale. Nella giornata di ieri la commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera al testo base sull’ergastolo ostativo. Gli unici a votare contro sono stati i deputati di Fdi.

«Il testo base adottato in commissione Giustizia sull’ergastolo ostativo e il carcere duro verso i mafiosi, voluto dal M5S è un pannicello caldo. Bene che si proceda ma lavoreremo in Parlamento per introdurre tutte le modifiche che servono per garantire che nessun mafioso possa godere di benefici in assenza della assoluta certezza della rottura di ogni rapporto con gli ambienti malavitosi, in assenza della assoluta certezza che non possano essere ripristinati i rapporti con gli ambienti malavitosi, in assenza di un sicuro, certo e misurabile pentimento ed in assenza, ove possibile, del risarcimento della vittima con tutto il patrimonio personale e famigliare. Per Fratelli d’Italia la lotta alla mafia non può essere oggetto di mediazioni parlamentari al ribasso», ha dichiarato Andrea Delmastro, deputato e responsabile Giustizia di Fratelli d’Italia.

Rincara la dose il senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, capogruppo FdI in Commissione Antimafia: «La cancellazione dell’ergastolo ostativo rappresenta il tentativo di smantellare un caposaldo del nostro sistema giudiziario sul quale Fratelli d’Italia ha una posizione molto chiara: sì alle garanzie ma anche alla certezza della pena. La decisione di oggi della Commissione Giustizia della Camera va nella direzione opposta a ciò che noi riteniamo debba essere invece sancito e per questo la riteniamo una posizione inaccettabile. Siamo convinti e siamo gli unici a pensarlo – ha sottolineato Iannone – che ogni forma di clemenza debba essere subordinata ad un percorso rieducativo ineccepibile. Per questo motivo continueremo a batterci affinché il nostro ordinamento metta sempre al primo posto i diritti delle vittime e non quelli dei carnefici, e che quindi la norma sull’ergastolo ostativo non venga abolita».

Il Partito democratico, invece, si ritiene – in questa prima fase – soddisfatto, ritenendo che il testo sia un bilanciamento degli interessi in gioco. «Il testo base è un buon risultato. Le esigenze da tenere insieme sono due: da un lato, adempiere alle indicazioni contenute nella sentenza della Consulta, rispettosa dei principi, tra l’altro, dell’articolo 27 della Costituzione; dall’altro, garantire la sicurezza della collettività. Questo, evitando di mettere in circolazione detenuti condannati per gravi e gravissimi reati di mafia che mantengono ancora oggi legami associativi con le organizzazioni criminali, mafiose ed eversive, rappresentando un pericolo reale e attuale. Il testo base, elaborato da un Comitato ristretto del quale ha fatto parte, per il Gruppo Pd il deputato Miceli, coglie queste esigenze. Il nuovo ciclo di audizioni, tra le quali quella con la Fondazione Falcone, e la fase emendativa potranno consentire di rafforzare il provvedimento», ha commentato il deputato Pd, Walter Verini, membro delle commissioni Giustizia e Antimafia.

Anche il presidente della commissione Giustizia e relatore del provvedimento Mario Perantoni, deputato del Movimento Cinque Stelle, spiega che è stata trovata «una mediazione tra i valori espressi dalla Consulta e la necessità di mantenere il rigore nei confronti della detenzione dei boss mafiosi, un obiettivo per noi irrinunciabile». Adesso si attendono gli emendamenti.

giovedì, 18 Novembre 2021 - 13:05
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