Arzano, l’agguato di camorra nel bar che poteva fare una strage: 5 feriti, due sono vittime innocenti

Pistola Legittima Difesa

Sono entrati in un bar e hanno sparato all’impazzata contro i tre obiettivi, e hanno finito con il colpire anche due innocenti. Ad Arzano, in provincia di Napoli, è stato firmato l’ennesimo agguato di camorra che ha rischiato di trasformarsi in una carneficina e che, per modalità, ricorda altri clamorosi agguati: quello del 1989 a Ponticelli, dinanzi al bar Sayonara, quando la pioggia di piombo investì non solo esponenti del gruppo di Andrea Andreotti ‘o cappotto ma anche alcuni avventori; o come il rai nella zona delle Fontanelle alla Sanità, dinanzi a un circolo ricreativo, che costò la vita a tre esponenti del gruppo Vastarella.

I feriti dell’agguato ad Arzano sono cinque. In due sono in gravi condizioni: il 29enne Salvatore Petrillo, sorvegliato speciale, è in pericolo di vita (è ricoverato all’ospedale di Giugliano). Petrillo è il nipote del ras di Arzano Pasquale Cristiano.  I killer lo hanno colpito più volte, raggiungendolo diverse parti del corpo. Accanto a lui c’era anche Vincenzo Pio Merolla, nato a Napoli, 18 anni, incensurato, trasportato anche lui all’ospedale di Giugliano, in pericolo di vita, per gli inquirenti uno dei ‘guaglioni’ del boss. Luigi Casola, 39 anni, è all’ospedale di Acerra, ferito alla gamba: è ritenuto vicino alla cosca della 167.

Altre due persone, invece, sono state colpite per errore. Mario Abate, idraulico di 61 anni, era nel bar imparentato coi titolari. “Era mio zio, stava prendendo un caffè con mia moglie”, ha raccontato il titolare del bar. Abate è stato ferito a un piede. Ferito per errore anche Roberto Lastra, ricoverato all’ospedale di Pozzuoli.

Sul raid indagano i carabinieri, che stanno passando al setaccio le immagini del sistemi di videosorveglianza della zona. 

Dopo la sparatoria, il sindaco Cinzia Aruta ha anticipato che chiederà al prefetto di Napoli “la convocazione urgente di un tavolo sull’ordine pubblico e la sicurezza”. “Mei giorni scorsi – aggiunge – avviato le procedure per velocizzare l’iter mirato all’attingimento di fondi per l’installazione della videosorveglianza”. Riguardo la sparatoria avvenuta ieri in un bar in via Silone, Aruta parla di “un agguato in puro stile Gomorra” che “ha coinvolto anche inconsapevoli avventori. Esprimiamo la nostra vicinanza alle vittime innocenti”.

giovedì, 25 Novembre 2021 - 15:36
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