Disastro Circum, la lettera dei pendolari a De Luca: «Zone di periferia abbandonate, vogliamo una seria programmazione»

Circumvesuviana

La Circumvesuviana è un disastro. Tra corse tagliate, treni inadeguati, guasti che si verificano di continuo, personale che cade malato e determina il blocco del servizio, ogni giorno è una vera corsa della speranza. E’ per protestare in maniera compatta contro questo quotidiano disservizio che diversi cittadini dell’area vesuviana hanno scritto una lettera aperta alla Regione Campania nella quale lamentano che a risentire maggiormente dei disagi sono «le aree di periferia o di passaggio fra un capoluogo di provincia all’altro che subiscono questo abbandono».

«La linea Napoli-Poggiomarino (chiusa di recente, ndr) era evidente strumento utilissimo per i moltissimi pendolari che si spostano fra i paesi della zona e verso le città di Napoli – si annota nella lettera – Diversamente le aree ad alta densità turistica subiscono sempre di più un trattamento diversificato, con un interesse strategico chiaro nell’investire in queste zone per trarne guadagni ingenti. Questo non significa che nelle zone turistiche i servizi siano bastevoli, ma sono sempre i privati a trarre guadagno da una mobilità settorializzata e basata sulla gentrificazione dei nostri territori, dove alcune località ottengono maggiori servizi a discapito delle periferie».

Gli estensori della lettera ricordano che «le politiche di trasporto pubblico dovrebbero agire in sensi diametralmente opposti, garantendo accessibilità sostenibile ecologicamente ed economicamente in tutte le aree urbane suburbane, soprattutto nelle zone a basso reddito rendita economica, dove la popolazione raggiunge alti livelli di pendolarità».

Di qui la richiesta: «Vogliamo una programmazione del servizio complessivo che sappia tutelare il lavoro e la formazione, allo stesso modo come tutelare il turismo o gli interessi privati. C’è bisogno che la Regione si attivi su questo come ente istituzionale dalla parte dei cittadini e delle cittadine, lavorando affinché il trasporto e le infrastrutture dello stesso siano funzionanti e accessibili a 360 gradi nonostante le possibili difficoltà di parte. Questo significa finanziamenti mirati su singole tratte e soprattutto sulle aree periferiche e abbandonate. Significa politiche che rispettino i turnover aziendali, nuovi treni e autobus, anche una maggior sensibilizzazione all’utilizzo del trasporto pubblico. Servirebbero attenzioni e voglia di mettere al centro nuovi paradigmi, questo è ciò che chiediamo al presidente Vincenzo De Luca ed alla Giunta Regionale della Regione Campania. Trasporto pubblico e accessibile per tutti e tutte, ecosostenibile e capillare: che risponda ai bisogni della popolazione, non ai soldi degli investitori». 

mercoledì, 3 Agosto 2022 - 14:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA