Investita e uccisa nel Trevigiano, indagato lascia il carcere: obbligo di dimora. Il padre di Miriam: «Ora lui se la spassa»

Miriam Ciobanu
Miriam Ciobanu

L’accusa di omicidio stradale aggravato per avere travolto e ucciso la 22enne Miriam Ciobanu resta in piedi, ma il giudice per le indagini preliminari di Treviso Cristian Vettoruzzo ha ritenuto sufficiente, per tutelare le esigenze cautelare, disporre per l’indagato un provvedimento cautelare meno restrittivo del carcere o degli arresti domiciliari.

Obbligo di dimora per Alessandro Giovanardi, il 23enne di San Zenone degli Ezzelini che a Pieve del Grappa ha investito, alla guida della sua Audi, la studentessa Miriam, che in piena notte stava rientrando a piedi a casa dopo un litigio con il neo fidanzato. Il gip ha anche disposto per l’indagato il divieto di uscire di casa tra le 20 e le 6, una fascia oraria ritenuta ‘sensibile’ per la possibile reiterazione del reato: il giovane era andato ad una festa e stava tornando a casa, dagli esami di rito è emerso che aveva in circolo sostanze stupefacenti e alcool oltre il limite consentito. Infine gli è stata concessa una deroga per andare a lavorare nella ditta vicentina in cui fa l’operaio. Neanche la procura aveva chiesto il carcere. 

Alla notizia della decisione del gip, il padre di Miriam si è lasciato a un duro commento di sfogo: «Al ragazzo che ha ucciso Miriam è già stata ridata la libertà, può fare una vita normale. Io sono stato all’obitorio oggi a vedere mia figlia, lui se la spassa», ha detto Giovanni Ciobanu. «Non ce l’ho con nessuno – ha aggiunto il papà della ragazza – mi chiedo solo se per caso quel giudice abbia una figlia. Hanno rimandato a casa una persona che, ubriaca e drogata, guidava una macchina a forte velocità: è come se avesse avuto in mano un’arma. Sono deluso, mi sento trattato come una bestia. Oltre al fatto della ‘giustizia’, mi sento umiliato da questa decisione. Si poteva almeno aspettare che fossero celebrati i funerali».

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Miriam era uscita con il nuovo fidanzato e aveva deciso di trascorrere la notte a casa sua. Tuttavia intorno alle 4.30 ha lasciato l’appartamento a seguito di una discussione con il giovane, quindi si è incamminata a piedi per fare ritorno a casa. Stava camminando al centro della carreggiata, in un tratto comunale della Strada provinciale 20, quando è sopraggiunto il Suv guidato da Alessandro Giovanardi che non l’ha vista e l’ha centrata in pieno. Nello schianto, Miriam è finita prima sul cofano, poi sul parabrezza, sfondandolo, e venendo catapultata molti metri in avanti. La madre, che vive separata dal marito, ha avuto nei giorni scorsi parole di perdono per l’investitore, che «dovrà convivere con questa croce». La 22enne stava per iscriversi all’Università di Padova e sognava una laurea in psicologia criminale. Le esequie di Miriam si terranno lunedì prossimo, alle ore 15, nella chiesa di Fonte (Treviso) dove la ragazza, originaria della provincia di Udine, viveva con la famiglia.

sabato, 5 Novembre 2022 - 12:22
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