Una prestazione che non ha brillato, purtroppo. Anzi, secondo me, fortemente deluso almeno fino al 70’ minuto, visto che il Napoli non è stato in grado di incidere, ed efficacemente penetrare, su di un reparto difensivo (quello della mediocre Hellas Verona) che in questo campionato di certo non si è contraddistinto per qualità ed organizzazione. Ma tant’è: ogni qualvolta giocano con la Capolista , anche “le pulci tengono la tosse”.
A parte le battute, sono evidenti i segnali di una fisiologica stanchezza, direi più psicologica che fisica e sostanziale, che oramai sembra accompagnare la squadra di Spalletti dai trionfali traguardi che l’attendono e che indiscutibilmente merita.
Dicevo, un match, a tratti monocorde e noioso, che, per fortuna, prende quota e galvanizza il “Maradona”, finalmente ritornato la casa di tutti i tifosi, a partire dall’ingresso in campo di Kvara, Viktor Osimhen e il sempre più indispensabile Lobokta. Ancora una volta il Mister, miscelando e variando la formula tecnica e tattica sul rettangolo di gioco, ha dimostrato di saper compiere scelte, in grado di dare svolte repentine, pur trovandosi in situazioni oggettivamente difficoltose come quelle che hanno visto coinvolta l’infermeria nelle ultime settimane.
Non so se alla fine il risultato a reti inviolate sia stato quello giusto (di certo la traversa presa dal fuoriclasse nigeriano sta ancora tremando …) ma non credo che il destino a cui è chiamato il Napoli calcio ed il suo meraviglioso popolo abbia subito particolari cambiamenti o scongiurabili deragliamenti. Così come sono assolutamente convinto che i nostri, martedì sera, sapranno ancor di più allargare gli orizzonti del sogno partenopeo. Forza Napoli. Viva la napoletanità che sta facendo innamorare il mondo intero.
PS. Dimenticavo: senza nulla togliere ai calciatori e ai campioni azzurri, ma il migliore in campo è stato, secondo me, lo straordinario pubblico presente sugli spalti del “Maradona”.
domenica, 16 Aprile 2023 - 14:09
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