Napoletano ucciso in Messico da un amico, imputato condannato a 25 anni: movente della rivalità

Bella donna
Il ristorante Bella Donna a Città del Messico dove è stato ucciso Salvatore De Stefano

Era il 4 aprile del 2019 quando l’imprenditore 35enne di Napoli Salvatore De Stefano veniva ucciso all’interno del ristorante ‘Bella donna’ a Città del Messico. A distanza di quattro per quell’omicidio è arrivata la condanna di Carmine Vitucci, anche lui napoletano e arrestato 8 mesi dopo il delitto. Vitucci è stato condannato a 25 anni. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Città del Messico.

De Stefano Salvatore
Salvatore De Stefano, il napoletano ucciso a Città del Messico

De Stefano, originario di Piazza Mercato, fu ucciso con 4 colpi di pistola. Secondo quanto ricostruito, Vitucci avrebbe sparato a De Stefano per una questione di rivalità professionale: «Non voleva che De Stefano avviasse una sua attività commerciale a Città del Messico», hanno spiegato i legali che hanno rappresentato la famiglia della vittima.

«Va ricordato che Salvatore aveva sempre lavorato onestamente e che non ebbe mai a che fare con ambienti malavitosi. Vitucci agì a volto scoperto proprio per dare l’evidenza della vendetta. Fu riconosciuto grazie alle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della ristorante e da alcuni avventori», hanno aggiunto i legali. Ciro De Stefano, padre di Salvatore, dichiara: «Nessuno mi restituirà mio figlio, ma la giustizia ha fatto il suo corso. Mio figlio era dinamico e desiderava espandersi in tutto il mondo».

martedì, 13 Giugno 2023 - 14:47
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