Firenze, il Csm sceglie il procuratore capo: vota anche il vicepresidente e scoppiano le polemiche, Area all’attacco


Mentre per la procura di Napoli la partita è aperta, per la nomina del capo della procura di Firenze impazzano le proteste. Mercoledì scorso il plenum del Consiglio superiore della magistratura, a maggioranza, ha dato il via libera a Filippo Spiezia, rappresentante dell’Italia a Eurojust, l’agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, occupando così la casella che risultava scoperta da oltre un anno dopo il trasferimento di Giuseppe Creazzo a Reggio Calabria.

A scaldare gli animi è stato il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, che ha votato e il cui voto ha fatto, appunto, la differenza. La votazione si era arenata: Filippo Spiezia e il procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco erano in una situazione di partito (15 voti ciascuno), ma il voto di Pinelli – in caso di pareggio – vale doppio e così Spiezia, cui è andato il sostegno del vicepresidente del Csm, ha ottenuto l’incarico. A votare per Spiezia anche i tutti i laici di centro-destra, il laico di Italia Viva Ernesto Carbone, il Pg della Cassazione Luigi Salvato e l’intero gruppo di Magistratura Indipendente, la corrente delle toghe ritenuta più vicina al governo, con l’eccezione del pm di Palermo Dario Scaletta che si è astenuto.

La nomina del procuratore di Firenze è stata una vera e propria partita. In campo tre candidati: Spiezia, Squillace e il procuratore aggiunto di Napoli Rosa Volpe, che fino al mese scorso è stata reggente funzioni della procura di Napoli ed è anche candidata per la guida della procura di Napoli. La prima votazione ha visto Spiezia incassare 15 voti, Squillace 11 e Volpe 4 voti. Ma i 15 voti di Spiezia non era sufficienti. Si è andati così al ballottaggio, dove i voti di chi aveva sostenuto Volpe sono confluiti tutti su Squillace: per lui i voti di tutti i consiglieri di Area, Md, Unicost, dei togati indipendenti e dei laici di Pd e M5s. Si è astenuta “con rammarico” anche la presidente della Cassazione, Margherita Cassano, per ragioni di opportunità, avendo ricoperto in passato l’incarico di presidente della Corte d’appello di Firenze. Quindi il voto di Pinelli ha chiuso i giochi.

Ma proprio la presa di posizione di Pinelli ha scatenato le polemiche da una parte della magistratura. Per ‘prassi’ il vicepresidente del Csm si astiene, Pinelli invece ha deciso di essere della partita. Circostanza che ha mandato su tutte le furie la corrente Area. «Quello che è successo al Csm sulla nomina del Procuratore di Firenze dimostra che le istanze più opportunistiche di certa politica oggi trovano attenzione e riscontro nell’emiciclo dove vengono prese le decisioni. Alla luce del sole e senza notti insonni. E’ l’ingresso della politica politicante e dei suoi interessi più inconfessabili all’interno dell’organo di governo autonomo dei magistrati», è la tesi di un articolo pubblicato sul sito del gruppo a firma dell’ex consigliere del Csm Giovanni Zaccaro.

Spiezia è stato per 17 anni sostituto procuratore a Salerno e per 5 anni ha fatto parte anche della direzione distrettuale antimafia. E’ stato in seguito pm alla procura nazionale antimafia, dove ha coordinato l’intero settore internazionale. Dal 2015 è membro nazionale a Eurojust, di cui è stato anche vicepresidente dal 2017 al 2020. Alla sua nomina si è giunti dopo un ampio dibattito sull’interpretazione della circolare sugli incarichi direttivi. Tra i candidati era l’unico a non aver mai ricoperto né incarichi direttivi né semidirettivi. Ma a far pendere il piatto della bilancia dalla sua parte, secondo chi lo ha sostenuto, l’ampia esperienza internazionale e di coordinamento che ha svolto anche alla procura antimafia e il fatto che potrà garantire per ragioni anagrafiche la permanenza per 4 anni alla guida della procura di Firenze. Spiezia assume la guida della procura di Firenze in un momento delicato per l’ufficio. A breve è attesa la pronuncia della Consulta sul conflitto che il Senato ha sollevato nei confronti dei pm del procedimento Open per aver acquisito sms, email e messaggi whatsapp di Matteo Renzi senza chiedere preventivamente l’autorizzazione a quel ramo del Parlamento.

domenica, 9 Luglio 2023 - 09:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA