Nuove regole sulla pesca, ok dell’Ue. Gli europarlamentari della Lega: «Notizia positiva. Accolte le nostre proposte»


Via libera del Parlamento europeo alla proposta di ristrutturazione delle condizioni di pesca nella zona dell’accordo della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (Cgpm): 645 i voti a favore, 4 contrari e 3 astensioni. Il Consiglio ha già adottato la legislazione, che ora sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione. L’obiettivo del regolamento è di garantire che le navi dell’Ue al di fuori delle acque comunitarie rispettino le stesse regole di quelle che pescano nelle acque dell’Unione.

Allo stesso tempo, prevede condizioni di concorrenza equivalenti per tutti i membri dell’area coperta da questa organizzazione regionale di gestione della pesca. Per migliorare la comunicazione tra le parti, i deputati hanno incluso l’Agenzia europea di controllo della pesca (Efca) nell’elenco dei destinatari delle comunicazioni degli Stati membri e della Commissione sulle attività di controllo e ispezione. Inoltre, hanno convenuto che una stima delle catture della pesca ricreativa è importante affinché il Comitato scientifico consultivo possa fornire i migliori consigli.

Il testo dettaglia le procedure relative alla cattura di specie specifiche, come l’anguilla europea, il gambero rosso gigante, il gambero blu e rosso e il corallo rosso, in particolare l’autorizzazione dei pescherecci, l’attività di pesca, la registrazione delle catture, la creazione di zone di restrizione della pesca, le restrizioni spaziali o temporali e i punti di sbarco designati. Nel caso dello sbarco dell’anguilla europea, gli Stati membri possono mettere in atto misure alternative ai punti di sbarco designati, che devono comunque essere efficaci. Queste misure dovrebbero consentire ai Paesi dell’Ue una maggiore flessibilità nella lotta contro la pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata (Inn). Per quanto riguarda la pesca multispecifica nel Mediterraneo, i deputati osservano che gli sforzi di pesca dovrebbero essere limitati dove si riproducono gli adulti di stock importanti, per garantire che i rischi per la riproduzione siano bassi e assicurare la ripresa delle specie. Inoltre, i pescatori ricreativi non possono catturare e conservare a bordo, trasbordare o sbarcare il corallo rosso.

«L’ok del Parlamento Europeo alla relazione sulla pesca nella zona di applicazione dell’accordo della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM) è una notizia positiva. Abbiamo colto l’opportunità di migliorare la proposta, e lavorato fin da subito con spirito propositivo al fine di creare condizioni di parità per tutti gli operatori, senza gravare su questi ultimi oltre i limiti giuridici stabiliti dalle raccomandazioni della CGPM stessa», hanno commentato in una nota gli europarlamentari della Lega componenti della commissione Pesca, e Valentino Grant, relatore ombra del provvedimento. «Sono state accolte le proposte della Lega, in gran parte integrate nel testo stesso, volte a: garantire condizioni di parità per gli operatori dell’Unione rispetto agli operatori di altre parti contraenti dell’accordo CGPM; garantire chiarezza e prevedibilità giuridiche per gli operatori dell’Ue in acque soggette all’accordo CGPM; basare misure di gestione e raccomandazioni su un approccio globale che tenga conto dei fattori commerciali, biologici e ambientali e delle minacce per le specie chiave, quali l’inquinamento da plastica e i cormorani; permettere agli Stati membri di effettuare ispezioni sulla base di un’analisi dei rischi, non a prescindere; limitare la registrazione delle catture a un numero limitato di stock. Proposte concrete e di buon senso, sempre dalla parte dei nostri pescatori», conclude la nota.

mercoledì, 12 Luglio 2023 - 22:13
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