Napoli, reagì alla rapina e gli spararono: 17enne arrestato per il tentato omicidio di un ingegnere


Gli spararono a sangue freddo, perché Fabio, istintivamente, si oppose al tentativo di rapina dello scooter. Erano due, in sella a un due ruote. Avvicinarono Fabio mentre questi era intento a fare rifornimento in via Reggia di Portici. Fu questione di attimi e Fabio Varrella, ingegnere, si ritrovò in ospedale in gravissime condizioni. Era il 29 marzo scorso e l’immagine dell’aggressione ai danni di Fabio fece il giro dei giornali e del web.

Sei mesi dopo è arrivato un arresto per quel tentativo di rapina. Polizia e carabinieri sono risaliti a un minorenne come uno dei responsabili del colpo: si tratta di un 17enne di Ponticelli, adesso accusato di tentato omicidio aggravato, tentata rapina aggravata, porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico e ricettazione. In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minorenni di Napoli è stato collocato in un centro di prima accoglienza.

Nell’abitazione del ragazzino sono stati rinvenuti proiettili compatibili con quelli ritrovati sul luogo del delitto (cal. 7,65 x 17 mm). Agli atti anche alcune conversazioni del ragazzino captate grazie a una ‘cimice’ piazzata in casa. Il 31 marzo, quindi un paio di giorni dopo il raid, i poliziotti si presentano a casa sua per notificargli un invito a presentarsi in Questura e gli lasciando intendere di sapere chiaramente della sua responsabilità. Impaurito dalla sorte che lo attende, il ragazzo si lascia andare ad una serie di esternazioni registrate dagli 007. Ammette di fare parte di una banda che verosimilmente dopo le rapine chiede anche un riscatto per la restituzione del bottino (la cosiddetta tecnica del ‘cavallo di ritorno’), e anche di avere commesso altri colpi. Per timore di essere scoperto però, dice di essersi fermato: “Noi già saremmo carcerati se stessimo facendo ancora le rapine, già avremmo sparato a sette di loro (a sette vittime)”. “Io non faccio più le rapine, ma le ho fatte”, dice ancora e poi aggiunge: “Quelli sanno la verità” (circa l’identità di colui che ha ferito il 32enne). “Quello l’ha detto: tu per un motorino spari ad una persona”, replica una persona che era in casa con il 17enne, e il minorenne risponde “eh, se la gente è scema”.

A questo punto, comprende chiaramente quale sarà al sua sorte e comincia a manifestare i primi timori: “A me mi arrestano”. Durante una telefonata con la madre poi giunge la conferma del suo coinvolgimento: “Mamma, svegliatevi dal sonno, lo sanno che sono io, lo sanno che sono io, svegliatevi dal sonno, lo sanno che sono io”.

venerdì, 15 Settembre 2023 - 13:51
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