Napoli, killer camorra stabiese si laurea con 110 e in tesi confessa altri 3 omicidi


Catello Romano, killer della camorra stabiese in carcere per avere ucciso il consigliere comunale Luigi Tommasino, si laurea con 110 e lode in Sociologia e nella tesi dal titolo “Fascinazione criminale” confessa tre omicidi per i quali non era mai stato processato.

Romano ha discusso la tesi ieri nel penitenziario di Catanzaro dove sta scontando la condanna a 30 anni di reclusione per l’omicidio Tommasino, avvenuto a Castellammare il 3 febbraio del 2009. In auto con Tommaso c’era il figlio piccolo, Romano racconta nella tesi di aver fatto un gesto a chi sparò di non premere il grilletto perché c’era “na criatura” ma «malauguratamente quei due capirono l’esatto contrario».

Il titolo della tesi dice tutto: Romano spiega che «il crimine esercita una profonda fascinazione» arrivando a «sostituire la famiglia d’origine». Egli stesso è stato vittima di questo processo. «Nel mio caso lo spazio interiore è stato occupato prima da ‘o professore e vesuviano, cioè Raffaele Cutolo, poi da Renato Cavaliere, il mio ‘compare di malavita’».

«Ho creduto di mettere in atto, attraverso questo lavoro, almeno in una certa misura, un’opera di verità e riparazione, non oso dire giustizia, nei confronti di chi è stato direttamente colpito dal mio agito devianti», rivelando «fatti e circostanze che, ancora oggi, a distanza di tantissimi anni, non hanno mai avuto un seguito giudiziario e, dunque, di appartamento di mie responsabilità penali dinanzi a un regolare tribunale», è un passaggio della tesi. Uno dei fatti inediti cui allude è il duplice omicidio di Carmine D’Antuono e Federico Donnarumma (28 ottobre 2008), «l’evento più violento, traumatico, irrimediabile della mia vita». Donnarumma non doveva essere ucciso, ma «non so perché, non l’ho capito e non me capacito ancora, sparai anche a lui». L’altro omicidio è quello di Nunzio Mascolo, ucciso il 5 dicembre 2008.

giovedì, 5 Ottobre 2023 - 22:19
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