Napoli, magistrati di Md contro Governo e colleghi di destra: «Momento buio, magistrati intimiditi e supini»

di maga

Gloria Sanseverino parla di «momento buio per la giurisdizione» perché «abbiamo davanti a noi la prospettiva di una riforma costituzionale in grado di incidere» sui diritti e sulla libertà delle persone. Stefano Musolino, subito dopo, rilancia osservando che di pari passo alla riforma corre un tentativo, da parte del Governo, di schiacciare la magistratura, soffocandone l’indipendenza.

«Abbiamo una magistratura reiteratamente intimidita, intimidita attraverso strumenti di profilazione delle persone. Abbiamo sempre più una magistratura aggredita e messa in condizioni di essere supina, aggredita dall’interesse nazionale contingente». Dalla sala congressi della stazione marittima di Napoli, i vertici di Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe, vanno all’attacco dell’esecutivo Meloni e lo fanno nel corso del 24esimo Congresso dal titolo “Conflitti e diritti in un mondo in movimento”, il primo congresso, ricorda Sanseverino, in cui «Md ha riconquistato la sua autonomia» dopo la scissione da AreaDg. «Tutta la magistratura, insieme a tutti coloro che tengono a cuore la Costituzione, che è bellissima, che è l’unica che può ridurre le diseguaglianze, dovremmo fare un blocco, una rete, affinché la Costituzione così com’è ci venga preservata. E Md deve far sentire la sua voce», dice Sanseverino. Che poi punta l’indice contro pezzi di magistratura, sostenendo che attualmente vi è all’interno della categoria una forte componente di destra che fa asse con il Governo: «C’è una magistratura sempre più apparentata con un governo di destra» e «dobbiamo fare i conti con una deriva pericolosa da parte della magistratura».


Anche Musolino parla di clima non felice per la magistratura. «Abbiamo una magistratura reiteratamente intimidita, intimidita attraverso strumenti di profilazione delle persone. Abbiamo sempre più una magistratura aggredita e messa in condizioni di essere supina, aggredita dall’interesse nazionale contingente», dice. E cita il caso del giudice Iolanda Apostolico, finita nella bufera per non avere convalidato i trattenimenti nel cpr di Pozzallo: pochi giorni dopo la decisione che ha sconfessato il Governo, è divenuto pubblico un video, saltato fuori chissà come, che mostra il giudice Iolanda Apostolico durante la manifestazione per la Diciotti a Catania nel 2018. «Abbiamo chiesto al ministro dell’Interno di capire come siamo arrivati al video che inquadrava Iolanda Apostolico – spiega Musolino -. Quel video è stato ritrattato dalla parte della polizia, quindi da qualcuno autorizzato a stare in quel posto. Chi, come e perché ha archiviato quel video, sulla base di quale autorizzazioni? Il ministro non ci ha dato spiegazioni, forse dovremmo chiederle alla presidenza del Consiglio».

venerdì, 10 Novembre 2023 - 14:18
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