Violenza sulle donne, le toghe di Area: «Risposta non sia inasprimento pene, ma investire in educazione»

Abusi

La richiesta arriva da una nota del Coordinamento nazionale di Area democratica per la giustizia. «In vista del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, chiediamo alla politica tutta, senza distinzione di bandiere, che la risposta non sia come sempre quella dell’ inasprimento della pena, ma che si percorra la strada della educazione e della prevenzione, perché siano salve la vita e la libertà delle donne» .

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Così la corrente progressista dell’Associazione nazionale magistrati interviene nel dibattito che si è aperto con l’omicidio di Giulia Cecchettin. Di questo assassinio «come magistrati italiani – si legge – ne sentiamo il peso nella nostra attività quotidiana, nelle indagini e nei processi penali, nelle misure cautelari e nella scelta della pena adeguata per le accertate responsabilità». Ma non basta che «l’intera magistratura si senta e stia in prima fila per contrastare questa deriva. Serve altro perché Giulia sia l’ultima».

Secondo Area occorrono «investimenti nelle agenzie educative, è necessario educare gli uomini al rispetto delle donne fin da bambini, insegnare loro che la cultura patriarcale ed i miti machisti sono sbagliati, è necessario garantire sicurezza economica alle donne per sottrarle al ricatto in caso di denunce. È necessario che i giudici addetti alle persone, alla famiglia ed ai minori, finora negletti nel dibattito pubblico, abbiano a disposizione le risorse per cogliere e per fronteggiare i primi sintomi della sopraffazione morale e fisica». Per questo motivo, prosegue la nota, «guardiamo con preoccupazione la incertezza sul futuro del tribunale per la famiglia, le persone e la famiglia ed il rischio che si disperda la esperienza di chi finora ha svolto le funzioni minorili e tutelari».

martedì, 21 Novembre 2023 - 22:18
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