Dissesti al Vomero, gli sfollati in piazza: «Noi abbandonati dalle istituzioni» | I video-interventi dei residenti

di Giorgio Pari

«Dove sono le istituzioni?» chiede una giovane residente. Il Vomero cade a pezzi, e va in scena la rabbia degli sfollati. Circa 200 persone sono scese in piazza Vanvitelli. Tre palazzi evacuati, due emergenze diverse, saldate in poco tempo. Prima il civico 113 di via Solimena, il 9 febbraio, con il cedimento della scala di uno stabile. Risultato: 12 appartamenti e 3 negozi sgomberati, e ancora inagibili. Poi il crollo stradale del 21 febbraio in via Morghen. Via dalle case, circa 60 abitanti del civico 63, e un’altra decina del condominio di via Solimena 9. La ragazza accusa: «Nessuno è venuto a chiedere alle persone sfollate se avessero bisogno di una casa dove stare». Oppure «nessuno ha offerto loro una bottiglia d’acqua». Tra gli sgomberati, però, «ci sono persone anziane, ammalati, o che hanno bambini piccoli».

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C’è collera, ma anche esasperazione. E serpeggia un timore: potrebbe capitare di nuovo. «Via Morghen – sostiene la giovane -è tempestata di buche e radici che vengono fuori». Un’altra residente di via Morghen sottolinea: «Abbiamo subito cinque allagamenti, se si allaga sempre i lavori non andranno mai avanti». Il conto aumenta sempre più, vedremo chi dovrà pagare. Per adesso, si accollano tutto i condomini. In piazza, in maniera discreta, ci sono pure i legali. Si attendono i primi responsi, i consulenti della Procura sono al lavoro. Pochi politici presenti. C’è una delegazione di Europa Verde, capeggiata dal deputato Francesco Emilio Borrelli. Al termine della manifestazione il parlamentare si è recato per un sopralluogo nelle aree interessate in compagnia dei residenti, rilevando in via Solimena due nuove aperture nell’asfalto. «Di fronte a un’emergenza simile – dice – troviamo inaccettabile la mancanza di un’interlocuzione continua, come denunciato dai manifestanti, tra l’amministrazione comunale, l’Abc e le famiglie costrette ad abbandonare la propria casa. La prima cosa che queste persone chiedono è conoscere le cause delle voragini e quali siano gli eventuali interventi tecnici da porre in essere con le relative tempistiche». La carenza «di informazioni corrette e tempestive produce ulteriori tensioni che vanno assolutamente risparmiate a chi già si trova ad affrontare un’emergenza simile».

I lavori, a partire dal riempimento della voragine di via Morghen, dovrebbero iniziare domani, maltempo permettendo. Europa Verde chiede al prefetto Michele Di Bari la verifica delle condizioni per la dichiarazione dello stato di emergenza per i cittadini di quella zona, al fine di garantire loro adeguata sussistenza. In piazza spunta pure l’assessore regionale Antonio Marchiello. Ma allarga le braccia: «La Regione non può intervenire, questione di competenza». Intorno non si placa l’ira dei cittadini. «Siamo soli, ci sentiamo abbandonati» ripete un’altra donna. Pasquale, sfollato da 3 settimane, se la prende coi presunti ristori. «Abbiamo avuto offerte ridicole, 50 euro di risparmio sulla Tari». Intanto polemizza anche Fratelli d’Italia. «Siamo costretti a segnalare ancora una volta che nessun intervento strutturale e risolutivo è stato messo in atto dall’amministrazione comunale» sostiene una nota congiunta del coordinatore cittadino Marco Nonno, del vice Luigi Rispoli e del consigliere comunale Giorgio Longobardi. Per FdI, al Comune di Napoli «unitamente all’azienda A.b.c. sembrano non essere in grado di gestire l’emergenza idrogeologica, non solo del quartiere del Vomero ma dell’intero territorio cittadino». L’area collinare fa i conti con la sua fragilità.

domenica, 3 Marzo 2024 - 21:43
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