Caso Consip, 8 assolti: ci sono Renzi, Lotti e Romeo. Condannato ex carabiniere Scafarto. Dure reazioni: «Chi paga?»

di Laura Nazzari

Chi pagherà i danni arrecati? E’ il leit motive delle dichiarazioni scaturite da una sentenza importante. Nella giornata di oggi l’inchiesta sul caso Consip, nata nella procura di Napoli e poi portata a compimento nell’ufficio giudiziario di Roma, ha portato a due condanne e ad otto assoluzioni. Otto assoluzioni eccellenti. I giudici della ottava sezione penale del Tribunale capitolino hanno fatto cadere le accuse per Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo; Luca Lotti, ex ministro dello Sport ai tempi del governo Renzi; l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, oggi anche editore de “L’Unità” e de “Il Riformista”; l’imprenditore Carlo Russo; l’ex parlamentare napoletano Italo Bocchino (una storica militanza in Alleanza nazionale); l’ex comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia; l’ex presidente di Pubbliacqua Firenze, Filippo Vannoni; Stefano Pandimiglio. Condannato invece ad un anno e sei mesi l’ex maggiore del Noe, Giampaolo Scafarto (che è stato anche assessore alla Sicurezza al Comune di Castellammare di Stabia), per due episodi di rivelazione del segreto d’ufficio e falso. Tre i mesi di carcere per il colonnello dell’Arm Alessandro Sessa accusato di omessa denuncia. Caduta l’accusa di depistaggio per entrambi. Ai due è stata comminata anche una provvisionale in favore del ministero della Difesa di 50 mila euro. Il “grande accusatore” nel procedimento Consip era l’ex ad della società, Luigi Marroni: sostenne che Lotti, insieme all’ex generale Saltalamacchia, gli avevano rivelato che era in corso un’indagine su Consip nel capoluogo partenopeo. Sentito in aula il 26 aprile del 2022, l’ex amministratore delegato parlò anche di Tiziano Renzi affermando di essere stato contattato da lui nel settembre del 2016.

I primi ad accogliere con soddisfazione l’esito della sentenza sono stati i diretti interessati. Lasciando la cittadella giudiziaria della Capitale, Lotti non ha nascosto la sua soddisfazione: «Vado avanti a testa alta». Poi ha lanciato una stoccata ai suoi colleghi di partito: «Molti militanti che in passato potevano additarmi come un problema oggi possono ricredersi. Manderò a tutti i membri di quell’assemblea la sentenza di oggi».

Matteo Renzi ha invece posto il tema della responsabilità delle inchieste che non portano a condanne ma passano sulla vita delle persone: «Vi ricordate il caso Consip? Dopo sette anni di massacro mediatico oggi è arrivata la sentenza. E sapete come è finita? Tutti i miei amici assolti. Tutti! E sapete chi è stato condannato? Quei pubblici ufficiali che hanno tramato contro di noi facendo falsi pur di attaccarci. I miei amici invece assolti”, ha scritto sui social. «Sette anni, i titoloni di tutti i giornali, i talk, un danno reputazionale infinito. E il danno politico, morale, umano – ha continuato l’ex premier -. E per qualcuno addirittura la custodia cautelare. Poi oggi arrivano le assoluzioni per tutti. Tra gli assolti un uomo che si chiama Tiziano Renzi, mio padre. Assolto anche stavolta. Ti voglio bene, babbo. Abbraccio tutti gli altri imputati assolti di cui in gran parte conosco il dolore e la rabbia. E abbraccio le loro famiglie che in questo momento stanno piangendo di gioia».

Ha parlato di «massacro mediatico senza precedenti, paginate e titoloni per settimane, attacchi politici, fango» il deputato di Azione Enrico Costa. «Un’accusa trattata come una sentenza. La notizia dell’assoluzione durerà un giorno ed avrà un centesimo dello spazio dedicato all’inchiesta e nessuno chiederà scusa. Come sempre», ha concluso Costa. Gli ha fatto eco il leader di Azione Carlo Calenda: «Condivido in toto quanto scrive Enrico (Costa, ndr). Con l’aggiunta dell’aggravante che si prese di mira il presidente del Consiglio Renzi, e un Ministro di governo destabilizzando tutto l’Esecutivo. La condanna di chi ha gestito quell’indagine è prova ulteriore dell’intento politico. Da queste inchieste alla fine escono danneggiate tutte le istituzioni coinvolte. E nessuno paga mai».

Di responsabilità ha parlato anche il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova: «Bocchino, Lotti, Renzi padre ed altri imputati del processo Consip sono stati assolti. Si tratta naturalmente di una buona notizia per gli imputati dopo tante sofferenze, che però, dopo anni di processo e di mediatizzazione delle inchieste, pone, per l’ennesima volta il tema della responsabilità: chi risarcirà i gravi danni materiali e morali inflitti a persone risultate innocenti?». Stesso pensiero è stato espresso dal segretario di Più Europa Riccardo Magi: «Di fronte alle assoluzioni di Luca Lotti e Tiziano Renzi dal processo Consip da accuse che hanno avuto devastanti effetti non solo sulle persone coinvolte nell’inchiesta ma anche sul sistema politico, c’è da chiedersi: chi pagherà? Chi ne risponderà? Il fatto che nessuno chiederà loro nemmeno scusa è l’altro scandalo di questa vicenda che si è trasformata in un sommario processo mediatico».

lunedì, 11 Marzo 2024 - 23:25
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