Avvocati, guerra nel Coa di Napoli: Troianiello si dimette da presidente, subentra Foreste. Lascia un consigliere

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Gli avvocati Carmine Foreste e Immacolata Troianiello
di maga

Alla fine Immacolata Troianiello ha deciso di fare un passo indietro. Dopo una guerra con pezzi della sua stessa squadra, che le si sono rivoltati contro, l’avvocato si è dimesso dall’incarico di presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Napoli. Quell’incarico che aveva ottenuto grazie al boom di voti ottenuti contro ogni aspettativa e superando finanche il favorito, sulla carta, della sua lista, “Liberi e coesi”, Carmine Foreste, divenuto poi vicepresidente e infine il maggiore contestatore di Troianiello. «Faccio un passo indietro per non rischiare l’interruzione delle attività del Consiglio e per non ledere, anche nell’immagine, l’avvocatura napoletana», ha detto Troianiello. Che ha poi rivolto una critica ai suoi ex compagni di lista: «Mi rammarica la mancanza di lealtà rispetto al progetto politico presentato agli elettori. Ho sempre condiviso tutte le decisioni prese con l’ufficio di presidenza e con la maggioranza».

Quindi Troianiello ha rivendicato la correttezza del suo operato, pure messo in discussione: «Ho avuto quale principale obiettivo il risanamento della gravissima situazione debitoria ereditata dalle precedenti gestioni dell’Ente che aveva trovato nell’assemblea di ottobre 2023 un plebiscitario consenso. Tantissime altre iniziative sono state promosse in questo singolo anno con un enorme sforzo personale. L’assenza di concreti rilievi critici al mio operato, comunque inconsistenti, lascia immaginare – ha aggiunto – come la sfiducia ruoti attorno ad ambizioni che avevo tentato di contenere per adottare sempre la scelta più giusta per la classe forense. Rimpiango solo di non essere riuscita a creare in tempo un meccanismo di trasparenza che consenta agli avvocati di conoscere le vicende dell’Ente, pur avendo organizzato molteplici riunioni interassociative». Troianiello termina così il suo mandato di presidente del Coa, durato 14 mesi.

Le subentra il vicepresidente Carmine Foreste, 37 anni, 28esimo presidente del Coa (il primo fu nel 1875 Francesco De Marco), eletto con la maggioranza dei voti espressi dai consiglieri a scrutinio segreto: è l’avvocato più giovane della storia a guidare l’Ente pubblico partenopeo, con lui un penalista torna ai vertici dell’Ordine avvocati dopo 32 anni, l’ultimo era stato Eugenio Cricrì nel 1992. Sono questi gli esiti più significativi della seduta consiliare che si è svolta questa pomeriggio presso la sala “Cafiero” del tribunale napoletano, riunione incentrata sulla mozione di sfiducia al presidente Troianiello che era tra gli argomenti all’ordine del giorno. «Assumo la carica con il profondo rispetto che si deve all’avvocatura partenopea e alla sua prestigiosa storia. L’onere fa fronte all’onore che questo ruolo porta con sé in un momento storico così complesso. Il mio impegno – ha affermato il neo presidente Foreste – sarà affinché l’Avvocatura partenopea esca quanto prima e più forte di prima da questo momento».

«Dal passato trarrò i dovuti insegnamenti per il futuro, con la consapevolezza che occorre far ricorso ad un metodo innovativo. Sarà necessario dare centralità al ruolo del Consiglio e valorizzare l’impegno e le importanti professionalità di ciascun consigliere, con cui ho la fortuna di accompagnarmi in questa consiliatura, ascolterò ciascuno di loro con l’obiettivo di far apprezzare il loro imprescindibile apporto – ha aggiunto Foreste -. Il Consiglio dovrà lasciare un segno positivo non solo verso i colleghi, ma anche verso la società, rispetto alla quale l’Avvocatura costituisce una importante risorsa. Sento il peso della speranza di rinnovamento ma al tempo stesso traggo energia dal voler affrontare con successo questa sfida».

Un cambio al vertice non indolore. Il Coa Napoli esce da questo scontro con le ossa rotte e con degli equilibri assai labili. La guerra a Titti Troianiello aveva fatto sfaldare “Liberi e coesi” e aveva determinato la nascita di una nuova coalizione che vedeva uniti la lista opposta a “Liberi e coesi”, ossia “Per l’avvocatura”, e pezzi di “Liberi e coesi”. Adesso bisognerà capire se la convergenza contro Troianiello, darà di fatto vita ad una formazione di più ampio consenso attorno a Foreste o se i due schieramenti che si erano scontrati nelle urne torneranno a posizionarsi gli uni contro gli altri. Ma non è tutto: che lo scontro abbia fatto male al Coa, lo dimostra anche la sofferenza di alcuni consiglieri. L’avvocato Pasquale Altamura, della lista “Per l’avvocatura”, ha rassegnato le sue dimissioni e fuoriesce così dal parlamentino degli avvocati, gli subentrerà il primo dei non eletti: Altamura era stato tra gli avvocati più votati, aveva ottenuto 1486 preferenze.

lunedì, 15 Aprile 2024 - 19:36
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