Delmastro a Gn24: «Carceri, da Governo investimento senza eguali. Riforma storica su magistratura onoraria» | Video

Delmastro convegno
di Manuela Galletta

Un «investimento sulle carceri che non ha eguali e precedenti nella storia repubblicana», una «riforma organica» della magistratura onoraria che «finalmente conferisce diritti e dignità» a «questi nobili servitori dello Stato» che «erano trattati come servi da chi ci ha preceduto», e infine la volontà di procedere «all’arruolamento dei giudici onorari» per cercare di colmare le pesanti scoperture di organico.

Dal Maschio Angioino a Napoli, dove (ieri mattina, venerdì 9 maggio) giunge per partecipare al convegno dal titolo “La formazione specialistica per la Polizia penitenziaria: strumento di crescita e sicurezza nel sistema detentivo” organizzato dal Campus Città del Sapere (Polo di Napoli dell’università degli studi di Roma Unitelma Sapienza, presidente Bruno Pinti), il sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove si ferma a parlare – con Giustizia News24 – di temi caldi nel mondo della Giustizia. A cominciare dalle carceri, sulle quali ha posto l’accento un recente report della Corte dei Conti, sottolineando ritardi nello stato di attuazione del “Piano carceri” ed evidenziando problemi legati alla piaga, ormai strutturale, del sovraffollamento all’interno di numerosi penitenziari in diverse regioni italiane, inclusa la Campania.

Carceri, rilievi della Corte dei Conti e interventi del Governo
«La Corte dei Conti ha precisato che l’arco temporale dei suoi rilievi è Bonafede, Cartabia, Orlando. Non è, quindi, il governo Meloni», premette Delmastro. Il Governo Meloni, invece, «sta ponendo mano al problema del sovraffollamento carcerario con un investimento che non ha eguali e precedenti nella storia repubblicana: oltre 250 milioni di euro, la nomina di un commissario per atterrare 7mila dei 10mila posti mancanti». Un intervento che, evidenzia il sottosegretario, vuole archiviare una pagina di storia ultradecennale. «Cinquant’anni fa, quando sono nato, c’era il sovraffollamento carcerario e mancavano 10mila posti detentivi, oggi c’è il sovraffollamento carcerario e mancano 10mila posti detentivi. Le ricette messe in campo da coloro che ci hanno proceduto – aggiunge Delmastro – erano svuotacarceri che erodevano la certezza della pena e rendevano insicure le nostre città. Mi pare che sia evidente la fotografia di un fallimento apocalittico». A fronte di questo sfascio, Delmastro spiega che «noi abbiamo scelto banalmente di fare un piano di edilizia penitenziaria congruo rispetto al fabbisogno italiano, recuperando buona parte dei posti detentivi che proprio la Corte dei Conti dice che manchino». Quindi l’auspicio: «In due anni e mezzo di Governo abbiamo trovato risorse straordinarie per recuperarne settemila posti detentivi sui 10 mila che mancano. Posso verosimilmente credere negli ulteriori due anni e mezzo troveremo i soldi anche per quegli ulteriori posti mancanti».

«Con noi la camorra non cresce nelle carceri»
E, l’attenzione sulle carceri, resterà alta anche per quanto riguarda la vita che si sviluppa al suo interno: «Con il Governo Meloni e con Andrea Delmastro dentro gli istituti penitenziari non cresce la camorra. Continueremo ad incalzare la criminalità organizzata e a non lasciarle tregua», assicura.

«Agenti della Penitenziaria sono eroi invisibili. Formazione è strategica»
In questo scenario un ruolo fondamentale lo gioca la Polizia penitenziaria, un corpo – dice Delmastro – «fatto di eroi invisibili perché sono meno percepiti dai cittadini ma non sono meno strategici per la sicurezza e l’ordine pubblico italiano». «All’interno del nostro corpo secerniamo gruppi speciali nel trattamento di detenuti particolari, quali i 41 bis – ricorda Delmastro -. Abbiamo un reparto specializzato nelle investigazioni che è il Nic, che proprio qui mi ha dato una gioia straordinaria concorrendo assieme al procuratore Gratteri ad arrestare 18 camorristi e sequestrare milioni e milioni di euro». Figure altamente specializzate, ha aggiunto Delmastro, che dimostrano come «ancora oggi l’istituto penitenziaria sia essenziale per la sicurezza nazionale perché negli istituti penitenziari i cartelli mafiosi possono ibridarsi se non vengono tenuti in un certo modo e dagli istituti possono comandare: non dimentichiamo che la storia ci racconta della Nuova camorra organizzata di Cutolo che è cresciuta dentro gli istituti». La formazione, dunque, diventa – come sottolinea Delmastro – «fondamentale e strategica». Sulla stessa linea Bruno Pinti, presidente della Città del Sapere, polo di Napoli dell’università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, che ha organizzato il convegno tenutosi ieri al Maschio Angioino: «La formazione è molto importante in ogni settore, noi abbiamo dei percorsi ad hoc riservati alla Polizia penitenziaria – spiega Pinti – e ogni anno facciamo delle modifiche a seconda di quello che viene chiesto nell’ordinario».

Giudice di pace, arruolamenti contro carenza organico
Delmastro assicura poi, rispondendo a una nostra domanda, che il Governo adotterà provvedimenti anche sul fronte della carenza di organico nella categoria dei giudici ordinari per dare una boccata di ossigeno all’ufficio del giudice di pace che arranca. «Dobbiamo provvedere a degli arruolamenti – dice Delmastro – Ora abbiamo terminato gli arruolamenti dei giudici togati, passeremo all’arruolamento dei giudici onorari che, sono tra l’altro, coloro che si interfacciano con il cittadino, sia per i reati che per quanto riguarda la giustizia civile per i casi che più quotidianamente flagellano la vita nei casi dei reati del cittadino o costituiscono interessi economici rilevanti. Non è una giustizia minore, è una giustizia di prossimità e per me la giustizia di prossimità, forse, è anche più importante». Questo intervento rientrerebbe nel solco della legge di aprile in favore della magistratura onoraria, una legge che Delmastro rivendica con orgoglio.

«Riforma magistratura onaria dà diritti a nobili servitori Stato trattati come servi»
«Si tratta di una riforma organica che finalmente stabilizza i giudici onorari e non li rende precari a vita – dice il sottosegretario -. È una riforma che finalmente conferisce loro diritti giuslavoristici: dalla pensione, alle ferie, alla maternità, alla malattia. Sono diritti che prima non avevano perché questi nobili servitori dello Stato sono trattati come servi da chi ci ha preceduto. La riforma organica – conclude sul punto – garantisce tutto questo, dopodiché eventuali piccole ulteriori richieste fanno parte del normale dialogo. Il salto della specie è stato dare una riforma organica alla magistratura ordinaria e far affiorare i diritti dei molti contro i privilegi dei pochi».

sabato, 10 Maggio 2025 - 17:14
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