Otto indagati e un sequestro preventivo di beni per 37,2 milioni di euro. La scure della procura della Repubblica di Nola si abbatte su “Original Marines” spa, la società di abbigliamento per bambini con punti vendita tra l’Italia e l’estero. Agli indagati – tra i quali vi sono componenti il consiglio di amministrazione e del collegio sindacale dell’azienda – sono contestati – a vario titolo – i reati di falso in bilancio, indebita percezione di erogazioni pubbliche, esercizio abusivo di attività finanziaria e utilizzo in dichiarazione di fatture false. Tra gli indagati, inoltre, figura Eraldo Turi, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli.
A ciascuno degli indagati il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha notificato un’ordinanza con la quale il gip di Nola, su richiesta degli inquirenti, ha disposto l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa per la durata di un anno. Nel mirino degli inquirenti sono finiti: Antonio Di Vincenzo, presidente del Cda di Original Marines spa, (ex Imap srl) dall’8 agosto 2017; Francesco Di Vincenzo, consigliere di amministrazione dal 13 luglio 2017 al 14 luglio 2020; Giovanni Di Fiandra, consigliere di amministrazione e procuratore speciale e direttore finanziario dal primo agosto 2017; Lorenzo Pera, presidente del Cda fino al 13 luglio 2017 e dall’8 agosto 2017 nella veste di consigliere di amministrazione; Elena Pera, consigliera di amministrazione dal 13 luglio 2017; Gianfranco De Rosa, presidente del collegio sindacale dal 3 giugno 2014; e Claudia Ferrante, con Eraldo Turi, entrambi componenti del collegio sindacale dal 5 luglio 2017.
Oltre alle misure cautelari personali, è stato disposto un sequestro preventivo di beni fino a concorrenza di 37,2 milioni di euro, pari al profitto dei reati accertati.
Secondo quanto emerso dalle indagini, a partire dal 2017, la società è stata al centro di un processo di riorganizzazione che ha determinato un aumento dei punti vendita diretti e una riduzione dei negozi gestiti in franchising. Contestualmente, però, è emerso dagli accertamenti, gli indagati hanno falsificato i bilanci degli esercizi dal 2018 al 2021 occultando le perdite derivanti dal mancato incasso di crediti commerciali nei confronti degli esercizi affiliati. Tutto questo – sostiene la procura – ha consentito alla “Original Marines Spa” di ottenere due finanziamenti garantiti dallo Stato, attraverso la Sace, per complessivi 31,5 milioni di euro. Inoltre, avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti emesse dagli imprenditori appartenenti alla rete distributiva, la società ha beneficiato di una indebita detrazione di Iva per quasi 6 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, la “Original Marines Spa” ha imposto acquisti di merce ai negozi gestiti in franchising costringendoli in una grave situazione di crisi finanziaria, superata solo grazie a finanziamenti dalla stessa concessi in assenza delle autorizzazioni previste dal Testo Unico Bancario.
mercoledì, 25 Giugno 2025 - 14:20
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