Neonato ustionato a Portici, genitori avevano perso patria potestà prima del parto. Indagini sull’intervento dei sanitari

Un neonato

Indagini a tutto campo dei carabinieri su quanto avvenuto al bimbo di Portici ricoverato a pochi giorni dalla nascita al Santobono con gravi ustioni sul corpo. Secondo quanto emerso sinora, i genitori del piccolo (Alessandra Terracciano e Concetto Bocchetti, entrambi arrestati), avevano ‘perso’ la potestà genitoriale sul bimbo già lo scorso 10 marzo, pochi giorni prima dalla nascita. Il provvedimento di sospensione da parte dell’autorità giudiziaria avrebbe spinto la coppia, per il timore di vedersi tolto anche questo bimbo come gli altri, a optare per il parto in casa al fine di tenere nascosta la nascita. L’infante infatti non era stato ancora registrato all’Anagrafe del Comune di Portici, nonostante fossero già trascorsi 4 giorni dal parto.

 Sempre in base a quanto sinora ricostruito dagli investigatori, i genitori hanno rifiutato il ricovero quando il 118 si è recato nella loro abitazione di Portici dove i sanitari hanno trovato il cordone ombelicale e la placenta. Accertamenti dei carabinieri sono in corso circa la dinamica dei soccorsi. Durante l’interrogatorio, Concetto Bocchetti, il papà 46enne del piccolo, più volte sarebbe caduto in contraddizione avvalorando l’ipotesi che gli inquirenti hanno formulato circa il movente delle loro azioni: non ‘perdere’ il bambino. Ma il taglio del cordone ombelicale, praticato da mani inesperte, ha esposto il neonato al pericolo di infezione e verosimilmente, l’uso di disinfettanti inappropriati avrebbe fatto il resto, costringendo la coppia a chiamare i soccorsi. Concetto Bocchetti e la 36enne Alessandra Terracciano, stavano insieme da circa sei anni. Entrambi avevano avuto dei figli dalle loro precedenti relazioni che l’autorità giudiziaria ha affidato ai rispettivi ex compagni. Martedì 16 marzo, scorso, dopo le 15,30, i carabinieri e di nuovo il 118 si sono recati in quell’abitazione e proceduto al ricovero della mamma e del bambino. La notte tra il 18 e il 17 marzo scorsi, infine, la coppia è stata sottoposta ad arresto da parte dei militari dell’Arma. I carabinieri, su disposizione della Procura, hanno quindi acquisito la scheda di intervento presso la centrale operativa del 118 di Napoli est.

Sulla triste vicenda del bimbo è intervenuto anche il sindaco di Portici Enzo Cuomo per chiarire alcuni passaggi, soprattutto dopo le polemiche sull’assistenza dei servizi sociali per la coppia, che aveva evidenti difficoltà e precedenti. «I nostri servizi sociali – spiega Cuomo – ancor prima che la donna avesse anagrafato la residenza si erano interfacciati con il Tribunale dei Minori e con la Procura Minorile a cui il 27 agosto avevano segnalato la situazione e l’evidente disagio con le gravi criticità della donna e dei figli minori che attualmente sono in casa famiglia in Calabria. Il Tribunale come per legge ha nominato un curatore per i minori poi diventata tutore ed il 9 marzo, cioè pochi giorni fa, si è tenuta una udienza i cui verbali non sono stati ancora trasmessi al Comune». La donna, continua Cuomo, non era seguita nell’ambito del progetto comunale Millegiorni.

«Dopo alcuni incontri con i nostri servizi sociali sia la donna che il compagno si sono sistematicamente sottratti ai successivi incontri adducendo motivi quali le norme antiCovid sugli spostamenti, difficoltà’ di carattere personale ad incontrarsi e finanche accessi presso l’abitazione non concordati, cioè a sorpresa, hanno consentito una interlocuzione con la donna ed il compagno».

venerdì, 19 Marzo 2021 - 10:55
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