Dl Aprile, il Governo vara lo scudo anti-De Luca: scuole aperte fino alla prima media senza possibilità di deroghe regionali

Vincenzo De Luca sul Coronavirus
Vincenzo De Luca

Stavolta Vincenzo De Luca non potrà fare come fatto finora: riaprire le scuole per poi richiuderle indicando la curva dei contagi come unica responsabile della serrata didattica che da un anno tiene gli studenti campani in casa, inchiodati alla didattica a distanza. Il vincolo scelto dal Governo per impedire che i governatori non riaprano le scuole (fino alla prima media) potremmo chiamarlo ‘anti-De Luca’, visto che il presidente della Regione con le proprie ordinanze ha trasformato la Campania nella regione con meno giorni di frequenza scolastica media degli alunni: appena 42.

Il diktat diventerà ufficiale alla firma dell’ultimo decreto contenente le misure anti-Covid: si torna in classe fino alla prima media in tutta Italia, zone rosse comprese, e i governatori non potranno emanare ordinanze più restrittive per sospendere l’attività in presenza.

Scuola: la norma ‘anti-De Luca’
In particolare, dal 7 aprile al 30 aprile è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi fino alla prima media, si legge nella bozza pubblicata dalle agenzie di stampa. Una disposizione che «non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni e, delle Province autonome». In zona arancione e gialla la presenza è fino alla terza media e con un minimo del 50% alle superiori.

Zona gialla sospesa
Tra le altre disposizioni contenute nel nuovo decreto legge, la zona gialla ‘vietata’ fino al 30 aprile. La bozza prevede che si applichino solo misure da zona arancione e rossa, ma dispone per il Cdm la possibilità di prevedere deroghe nel caso di bassi contagi e dati particolarmente buoni della campagna di vaccinazione. Il provvedimento, come annunciato, contiene anche lo scudo penale per i vaccinatori, l’obbligo di vaccino per il personale sanitario e le regole per i concorsi pubblici.

«In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini di cui all’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili, con deliberazione del Consiglio dei ministri,sono possibili determinazioni in deroga» alla norma che per tutto il mese di aprile applica la zona arancione anche alle Regioni che abbiano dati da zona gialla.

Obbligo vaccinale per i sanitari
Avranno inoltre l’obbligo di vaccinarsi «gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, farmacie, parafarmacie e studi professionali». E’ un’altra disposizione contenuta nel decreto. La vaccinazione sarà “requisito essenziale” per l’esercizio della professione. Per chi rifiuta è previsto lo spostamento a “mansioni, anche inferiori” con il “trattamento corrispondente alle mansioni esercitate”. Se ciò non è possibile, “per il periodo di sospensione non è dovuta retribuzione”.

mercoledì, 31 Marzo 2021 - 17:46
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