Di Matteo sugli avvocati in Parlamento: «Bene, ma non devono esercitare. E’ un conflitto di interessi grave»

Nino Di Matteo
Nino Di Matteo

«La presenza degli avvocati in Parlamento è un fattore molto importante e positivo». Ma occorre una «legge sul palese conflitto di interessi» affinché un avvocato impegnato in Senato o alla Camera non possa contestualmente svolgere la propria professione ed esercitare la funzione istituzionale.

Intervistato ieri sera ad Atlantide, la trasmissione di La7, il magistrato Nino Di Matteo – oggi consigliere del Csm – si è lasciato andare a una considerazione sul ruolo degli avvocati in politica destinata a sollevare un vespaio di polemiche. Rispondendo ad una domanda mirata del conduttore Andrea Purgatori, Di Matteo spiega che a suo dire «non va bene che un avvocato continui a svolgere la professione» mentre è impegnato in Parlamento.

Il perché è presto detto: «Magari di mattina ha difeso il suo assistito da un’accusa di reato, nel pomeriggio in Commissione giustizia, alla Camera o al Senato si batte per depenalizzare quel reato o per cambiare le norme processuali che si stanno applicando nel dibattimento per fare condannare il suo assistito – è il ragionamento di Di Matteo – Ci vorrebbe una seria regolamentazione di un palese conflitto di interessi, come avviene in altri stati europei. Eppure di tutte le riforme si parla, ma non ho mai sentito parlare in maniera concreta di regolare questo conflitto di interessi che mi pare piuttosto evidente e grave».

lunedì, 15 Novembre 2021 - 16:46
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