Sorelle sfregiate con l’acido, la zia dinanzi al gip: «Erano loro ad avere il liquido». Il ‘buco’ delle immagini delle telecamere

procura di napoli
Procura di Napoli (foto kontrolab)
di Laura Nazzari

E’ rimasta ferma sulle sue posizioni. Francesca, la 19enne accusata di aver versato dell’acido addosso alle figlie della sua sorellastra, ha confermato al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli di non avere provocato lei le ustioni a Elena e Federica.

Ma, altresì, ha confermato l’unico momento che le telecamere di videosorveglienza hanno immortalato con certezza: la sera tra il 29 e il 30 maggio al corso Amedeo di Savoia a Napoli, Francesca – accompagnata da altre persone – ha ‘accerchiato’ le due sorelle perché animata dalla volontà di dare loro una lezione a seguito dei ripetuti insulti (anche a mezzo social) firmati da Elena e Federica, rispettivamente di 24 e 17 anni.

Tuttavia, nel momento in cui Francesca avrebbe dovuto colpire le due sorelle con un casco, qualcuno dei ‘compagni’ l’avrebbe informata che le due sorelle erano in possesso di acido (di quello usato per sturare i lavandini) e a quel punto – ha riferito l’indagato al gip – lei si sarebbe ritratta per allontanarsi, nel timore di essere aggredita a sua volta con il liquido. Francesca, inoltre, ha aggiunto di avere saputo che le due sorelle erano solite girare con l’acido. Infine, ha precisato che durante l’accerchiamento e un inseguimento che ha provocato la caduta delle due sorelle, l’acido che a suo dire era in possesso di Elena e Federica potrebbe essere fuoriuscito dalla bottiglia ustionando le due sorelle.

Una versione che, allo stato, non può essere confutata dalle telecamere: le immagini raccolte dagli investigatori, è la linea della difesa, non inquadrano il momento in cui, in base alla denuncia delle due sorelle, la 19enne Francesca le ha colpite con l’acido, né inquadrano la 19enne stringere la bottiglia in una mano. Ma sul punto le indagini sono ancora in corso.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli si è riservato di decidere sulla richiesta di convalida del fermo e sulla richiesta del pubblico ministero Giulia D’Alessandro di applicare una misura cautelare in carcere.

venerdì, 3 Giugno 2022 - 12:37
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