Edenlandia, 2 soci contro il presidente: nominato un amministratore giudiziario. Il Tribunale: «Nubi sui conti»

edenlandia
Edenlandia (foto tratta dalla official fanpage del parco)

Il sogno della rinascita di Edenlandia, il parco giochi a Fuorigrotta (quartiere alla periferia occidentale di Napoli), è già svanito. Il Tribunale di Napoli (presidente Caterina Di Martino) ha nominato un amministratore giudiziario per la società ‘New Edenlandia spa’ che gestisce il polo di divertimento: l’atto è scaturito dall’ispezione giudiziale chiesta da alcuni soci di minoranza.

Nella relazione presentata dall’ispettore giudiziale Antonio Celeste venivano evidenziate irregolarità nei conti durante la gestione di Gianluca Vorzillo che, nel 2018, come socio maggioritario e amministratore unico, ha riaperto il Parco. «Durante la sua gestione – si legge nel documento – la società visto un incremento esponenziale della massa debitoria che dal 2017 all’anno 2021 è passata da 3,4 milioni a 8.1 milioni che sicuramente mina pericolosamente la continuità aziendale della società, anche in considerazione delle palesi difficoltà che si ritrovano sul piano economico, con costi incrementatisi». La conclusione dell’ispettore è impietosa: «La società non sarà in grado di restare sul mercato». 

Ai rilievi dell’ispettore si sono aggiunti quello dei giudici che hanno inviato anche gli atti alla procura per verificare eventuali illeciti: i giudici, infatti, rilevano «in maniera inquevocabile che la cassa sociale è totalmente fuori controllo. Una gravissima irregolarità a maggior ragione se si considera che molti degli incassi vengono realizzati in moneta presso i botteghini di ingresso dell’Edenlandia e che non risultano agli atti della società denunzie di furti o rapine che possano giustificare le gravi circostanze segnalate all’organo di controllo». Per il Tribunale è quindi ragionevole pensare che ci siano «incassi non contabilizzati, a nero e distratti a danno della società e dei suoi creditori». 

Una situazione incandescente, resa ancora più tormentata dal mancato pagamento degli stipendi ai 35 dipendenti che è diretta conseguenza del ritardo dell’insediamento dell’amministratore giudiziario. Giuseppe Castellano, che era stato nominato dal Tribunale, ha rinunciato all’incarico e ora si dovrà trovare una nuova figura. 

«Trovo quanto meno singolare – lamenta Gianluca Vorzillo – che dal 29 luglio scorso, data che assegnava l’amministratore giudiziario, ad oggi non sia ancora arrivato nessuno, bloccando di fatto le attività ordinarie, compresi i pagamenti ai lavoratori e i pagamenti delle utenze. Tant’è che, di quest’ultime, mi sono trovato a doverne far fronte personalmente. Inoltre l’ispezione prende ad oggetto solo gli ultimi anni, invece che “esaminare” gli anni precedenti, cioè quelli dal 2014, quando la società era in grande dissesto economico tale da tenere in inattività il Parco, pertanto quanto posto sotto la lente degli ispettori risente degli effetti della precedente gestione». «Abbiamo chiesto l’intervento di un CTU che possa analizzare tutti i documenti e ci è stato negato dal Tribunale. Attendiamo con velocità il nuovo amministratore. Aspetto fortemente l’arrivo di una parte terza che possa dichiarare come stanno le cose», spiega l’imprenditore Vorzillo che ha già aperto un tavolo di confronto. «Stiamo trovando con la sigla sindacale UILCOM, che rappresenta il maggior numero di iscritti, una soluzione per pagare gli stipendi di luglio ma non fare azioni contro la legge», conclude Vorzillo. 

martedì, 9 Agosto 2022 - 12:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA