Qualità della vita, Napoli precipita: perde 8 posizioni, è 98esima. Tutta la Campania male, in Italia il primato a Bologna

Una foto panoramica di Napoli (Foto Kontrolab)

Napoli è invasa dai turisti, ma città e provincia precipitano nella classifica sulla Qualità della vita, stilata dal quotidiano Il Sole 24 ore. La 33esima edizione dell’indagine certifica la leadership di Bologna, seguita sul podio da Bolzano e Firenze. Napoli, invece, sprofonda: è 98esima in graduatoria, perdendo 8 posizioni dal 2021. Ultima tra le grandi aree metropolitane. Male, nel complesso, l’intera regione Campania. In caduta anche la provincia di Salerno (97esima), anch’essa scivolata di 8 posizioni. Meglio Benevento, 82esima (+4 dall’anno scorso) e Avellino, 84esima (+9). Maglia nera regionale è Caserta, 99esima, pur salendo un gradino dal 2021.

Per quanto riguarda i sei ambiti in cui sono suddivisi i 90 indicatori, la ricerca mette in cima per ricchezza e consumi Belluno, Bologna e Bolzano; per affari e lavoro Milano, Trieste e Roma; per demografia, salute e società Bologna, Modena e Roma; per ambiente e servizi Pisa, Siena e Aosta; per giustizia e sicurezza Oristano, Pordenone e Sondrio; per cultura e tempo libero Firenze, Trieste e Gorizia. Peggiore provincia in assoluto, viceversa, è Crotone, inchiodata al 107esimo posto (stabile dall’anno scorso).

Ma a destare sensazione è Napoli. Langue (92esima) per ricchezza e consumi. Da allarme rosso altri indicatori come giustizia e sicurezza (104esima), demografia e società (106esima), quest’ultima comprensiva di sottoindicatori come saldo migratorio totale, quoziente di natalità, densità abitativa, numero di medici di base ogni mille abitanti, qualità della vita delle donne, speranza di vita alla nascita, immigrati regolari residenti, ed altri ancora. Ambiente e servizi si collocano all’81esimo posto in Italia, cultura e tempo libero al 68esimo. Un grosso balzo in avanti lo registra, però, in tema di affari e lavoro: 12esimo posto (+34). Su questo dato pesano due primati in classifica, tra i sottoindicatori: Imprese che fanno e-commerce, in percentuale sul totale di quelle registrate, numero di pensioni di vecchiaia ogni mille abitanti. Rilevante anche la quarta piazza per densità di posti letto nelle strutture ricettive, per chilometro quadrato.

Proprio l’ultimo esempio è la spia del boom turistico, sottolineato dai numeri snocciolati da Confesercenti Campania. Per il ponte dell’Immacolata, nell’intera regione, si stimano incassi sino a circa 55 milioni di euro, dei quali 25 solo a Napoli. Le strutture ricettive sono riempite mediamente per 3-4 notti, e in media sul 93% per Napoli e le zone turistiche. L’incremento per il settore alberghiero, rispetto a un anno fa, è importante: Napoli fa da traino, con vari sold out negli alberghi e nei B&B nel centro storico, ma ci sono percentuali del 95-97% nelle altre zone di interesse turistico-culturale.

Nel capoluogo partenopeo – tra le prime città italiane per affluenza di visitatori – su 25 milioni di fatturato, il 25%, (oltre 5 milioni) riguarda il commercio, tra lo shopping, i souvenir e i capi made in Campania. Le cifre, quindi, attestano grandi potenzialità. A far da contraltare, tuttavia, resta la qualità dei servizi, davvero agli antipodi. A Napoli cambiano le amministrazioni, ma la qualità della vita annaspa sempre in fondo, nelle classifiche specializzate. E anche ai tanti turisti, si offre un’immagine mortificante, pur tra tanta bellezza storico-paesaggistica.

lunedì, 12 Dicembre 2022 - 13:45
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