Il caso Oliviero imbarazza i politici, Buonajuto scarica sui segretari di partito: «Non è competenza del sindaco»

di Dario Striano

Solitamente ‘il giorno dopo’ è quello riservato alle reazioni. Ad Ercolano invece all’indomani della presenza in consiglio comunale di Rory Olivero, l’uomo della valigetta, resta solo l’imbarazzo. Imbarazzo palesato anche dal sindaco Pd Ciro Buonajuto, «il sindaco della legalità» – citato dall’ex premier Matteo Renzi come «esempio di lotta alle mafie» –  che durante l’assemblea cittadina non ha speso una parola su quella presenza. Silenzio assoluto sull’improvviso dietrofront di Mario Remy Oliviero, autospesosi – attraverso un documento ufficiale protocollato al presidente di consiglio Luigi Simeone – un paio di settimane dopo essere stato ripreso dalle telecamere di Fanpage mentre si allontana con una valigetta nella quale crede ci sia una tangente da 50mila euro ma in realtà piena zeppa di cartacce e rifiuti. Per poi essere presente 50 giorni dopo in aula per votare il bilancio.

Buonajuto: «Autosospensione non prevista dal regolamento, posso farci poco»
Silenzio assoluto, come quello dei rappresentanti delle forze politiche in assise, su cui il primo cittadino ercolanese ha ‘scaricato le colpe’. «Quando l’ho visto in consiglio – rivela Buonajuto – anche io sono rimasto sorpreso ma più che prendere atto della sua presenza, poco potevo fare. L’autosospensione non è prevista dal nostro regolamento. Credo che su questa questione dovrebbero farsi sentire le forze politiche, i segretari dei partiti». L’autosospensione non è contemplata dallo statuto del consiglio comunale ercolanese. Tutto vero ma il sindaco ercolanese, il giorno dopo la trasmissione del video forse più devastante dell’inchiesta ‘Bloody Money’, aveva pubblicamente chiesto le dimissioni del capogruppo di Area Popolare, Rory Oliviero. Circostanza che ha reso ancora più imbarazzante il silenzio sull’improvviso dietrofront che non è sfuggito ai cittadini ercolanesi, indignatisi sul web per la presenza del «delfino di De Mita» in consiglio. «Se i cittadini si indignano – ha controbattuto Buonajuto – vuol dire che Ercolano sta crescendo. Voi parlate del sindaco, ma qui chi deve giudicare questi comportamenti è la gente, e lo deve fare nelle urne».

La presenza in consiglio comunale del «nuovo leader dell’opposizione»
Un chiaro cenno al fatto che Rory Oliviero, ex presidente del consiglio comunale, sia stato tra i consiglieri più votati alle amministrative del 2015, quando si candidò nella coalizione rivale al Pd, capeggiata dall’ex segretario del partito democratico cittadino, Antonio Liberti. Coalizione che l’uomo della valigetta continua a rappresentare nell’assemblea cittadina. Con un ruolo da leader. «Addirittura – ha constatato Buonajuto – con un intervento si è anche erto a leader dell’opposizione e ha votato contro l’atto più importante per la città, il bilancio. Un bilancio che prevede anche la sostanziale riduzione per i cittadini della tassa dei rifiuti». Già i rifiuti. Un tema particolarmente caro a ‘Mario Remy Oliviero’, il nipote del generale Gennaro Niglio – esempio di lotta alle mafie – filmato mentre con spregiudicatezza cerca di trovare un accordo economico  – di «25mila (euro) prima dell’invito (alla ditta a entrare nella procedura dello smaltimento) e 25mila (euro) al momento della firma» – con Nunzio Perrella, ex boss di camorra, fintosi un imprenditore interessato al business dei rifiuti per Fanpage. Un accordo utile a dare il via alla procedura per l’assegnazione di una gara per lo smaltimento di ecoballe. Immagini che hanno sconvolto l’intera nazione e su cui è tornato il sindaco Buonajuto. Chiedendo nuovamente «le dimissioni del consigliere».

La nuova richiesta di dimissioni
Dimissioni tra l’altro già rassegnate dai vertici della Sma Campania (Biagio Iacolare e Lorenzo Di Domenico) e dal  figlio del Governatore della Campania, Roberto De Luca (ex assessore al Bilancio al Comune di Salerno), mentre Oliviero lo scorso 2 marzo ha scelto la strada dell’arrivederci, dell’autosospensione, ritrattata appena un mese e mezzo dopo. «Dai video di Fanpage sono emersi comportamenti estremamente gravi, su cui credo agirà la magistratura – ha concluso Buonajuto – Io credo, e l’ho ribadito già tempo fa, che sia giunto il tempo che Oliviero rassegni le sue dimissioni. Lo dico anche nel suo interesse, in modo che possa pensare soltanto a difendersi con serenità». Tutto questo però il giorno dopo. Il giorno dopo il silenzio.

domenica, 22 Aprile 2018 - 09:00
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