Milleproroghe, stop a fondi per periferie Rabbia degli amministratori: «Un danno» Speranza (Leu): «Pronto emendamento»

Le Vele a Scampia

Stop alla riqualificazione delle periferie. E stop ai finanziamenti promessi dall’ex premier Gentiloni ai sindaci per i progetti di rilancio dei quartieri più degradati. Il nuovo Governo ha pur bisogno di trovare i soldi per mantenere tutte le promesse fatte in campagna elettorale (e son tante), ma alcuni provvedimenti sembrano finalizzati solo a cancellare quanto deciso dal precedente esecutivo. Alcune parti del decreto Milleproroghe, approvato pochi giorni fa, sembra andare proprio in questa direzione. In Campania, tra Napoli e Benevento, saltano 58 milioni di euro. In particolare si perdono 40 milioni per la riqualificazione delle strade di Scampia e soprattutto per i Comuni limitrofi e 18 milioni per il Comune di Benevento. Salvi invece 53 milioni, in quanto non toccati dall’emendamento: si tratta del progetto di Scampia del Comune di Napoli che prevede l’abbattimento delle tre Vele e il recupero di una sola Vela (18 milioni), il progetto di riqualificazione dei rioni collinari a Salerno (18 milioni) e quello di 17 milioni presentato dal Comune di Avellino. Sul fondo per le periferie, 120 progetti in totale, istituito dall’ex governo si è abbattuta una pronuncia di illegittimità da parte della Corte costituzionale. «Il Governo chiarisca immediatamente perché da quello che si legge sembra essere una decisione molto grave. E’ impensabile rinunciare a quelle risorse per le periferie con i Comuni che non hanno soldi, motivo per cui stanno capitalizzando al massimo quell’opportunità». Ha commentanto all’Ansa il sindaco. Tra i progetti che potrebbero saltare c’è anche Restart Scampia, programma con cui si punta a cambiare il volto dell’area nord di Napoli. «Noi non ci fermeremo, andremo avanti con la massima determinazione – ha sottolineato de Magistris – e questa è l’indicazione che ho dato agli uffici comunali. Si continuano a finanziare armi, opere pubbliche mentre si tolgono soldi alle periferie, ai territori e a chi ha più bisogno. Non voglio credere che questa sia l’interpretazione corretta del provvedimento – ha auspicato il sindaco – e per questo credo che il Governo debba subito intervenire e chiarire la sua posizione». Almeno per una volta, il sindaco forzista di Benevento, Clemente Mastella è accanto a de Magistris. «E’ una autentica indecenza costituzionale la sospensione del bando delle periferie. Si tratta di 2 miliardi, 20 milioni a Benevento, differiti a tre anni a partire da oggi. Avevamo firmato con Gentiloni un’intesa che dava soldi per le realtà degradate delle nostre città, invece questo Governo introduce una norma ignobile e mette in discussione un elementare principio di diritto. Abbiamo avviato le procedure, sono pronti i progetti e Di Maio e Salvini ci dicono di interrompere l’iter. Non se ne parla». Questo, in una nota, lo sfogo del sindaco di Benevento, Clemente Mastella. «Se la Camera dei Deputati non fa marcia indietro – attacca l’ex ministro – inviterò i 100 sindaci italiani, tutti fregati con le popolazioni che rappresentano, a chiedere l’intervento del Capo dello Stato. Se una persona viene meno alla parola data è un farabutto ma uno Stato, che viene meno all’impegno preso, non può essere un farabutto. Mi auguro nemmeno il Governo. Io credo che tutto questo serva a debilitare noi amministratori, a metterci in difficoltà con la nostra gente e poi tra tre anni arrivano i loro accreditandosi come i rivoluzionari del fare. Noi non ci stiamo ed inviteremo la nostra gente ad una rivolta democratica. Questo non è il diritto – conclude Mastella -, è il rovescio, sgraziato, sghembo, ignobile». Sulla vicenda è intevenuto anche il consigliere regionale Moxedano che si è appellato anche alla collega del Movimento 5 Stelle. «Il governo del “cambiamento “giallo verde, con il decreto milleproroghe vuole bloccare i finanziamenti stanziati dal governo Gentiloni ai comuni per la riqualificazione delle periferie. Questa ignobile decisione penalizza fortemente i cittadini dell’area nord di Napoli, che vedono così sfumare il progetto per l’abbattimento delle vele e la riqualificazione di un pezzo di territorio della città di Napoli, così come escono penalizzate anche altre città della nostra regione. Auspico che la collega Ciarambino faccia sentire la propria voce in difesa dei cittadini della nostra regione, altrimenti il suo silenzio sarà complice di questa scellerata decisione. Mi appello al presidente De Luca affinché si affianchi ai sindaci dei comuni della Campania, per chiedere al capo dello stato un intervento per bloccare questa assurda e incomprensibile decisione del governo», ha concluso.  Anche in Parlamento gli animi si ‘scaldano’. Il coordinatore nazionale di Mdp, deputato di Liberi e uguali ha annunciato «un emendamento soppressivo della norma che ha bloccato i fondi per le periferie di molte città italiane». «E’ comprensibile – ha osservato – la rivolta degli amministratori locali sui tagli ai progetti per le periferie. Quando bisogna tenere unita una comunità e si fa affidamento su dei fondi previsti per le parti più bisognose delle nostre città, quando poi queste sfumano il rammarico e la frustrazione diventano sentimenti più che comprensibili. Soprattutto se chi toglie questi soldi intende utilizzarli per fare la flat tax ai ricchi. Siamo di fronte ad un’ingiustizia intollerabile», ha concluso Speranza.

sabato, 11 Agosto 2018 - 12:22
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