A Torre Annunziata volano gli stracci, a Napoli è in corso dalle 15 una riunione del Consiglio dell’Ordine degli avvocati per decidere cosa fare in vista delle elezioni ormai alle porte. Ma è da Lagonegro che arriva la prima ‘bomba’, che spinge finanche il Movimento Cinque Stelle a scomodarsi con una nota stampa. Gherardo Cappelli di Sala Consilina è stato il più votato alle elezioni per il nuovo Coa di Lagonegro: ben 354 sono state le preferenze in suo favore. Alle urne si sono recati 543 avvocati su 671 aventi diritto. Ma qual è il ‘nodo’ dell’elezione di Cappelli? L’avvocato ha già ricoperto un mandato di presidente di Consiglio dell’Ordine di Lagonegro, ma prima ancora era in carica presso l’ordine di Sala (prima dell’accorpamento di questo ultimo con il Tribunale del Vallo di Diano a quello lucano). Ora, Cappelli sostiene che trattandosi di incarichi per due ordini diversi, il solo mandato che va computato ai fini della eleggibilità è quello svolto nello stesso Ordine per il quale si è ripresentato. Una motivazione, la sua, che supererebbe la Legge Falanga (ribadita dalla senzione della Cassazione a sezioni unite e da un decreto ministeriale) in base alla quale chi si è stato in carica per due mandati consecuviti non puà ripresentarsi alle elezioni successive. Resta adesso da capire se qualche avvocato a Lagonegro si spingerà oltre le polemiche, presentando ricorso.
Quel che è certo è, invece, la discesa in campo del Movimento Cinque Stelle sui ‘disordini’ che in questi ultimi giorni hanno accompagnato la vigilia delle elezioni nei Consigli dell’Ordine chiamati a rinnovarsi. «Il decreto legge varato dal governo per chiarire il corretto svolgimento delle elezioni nei consigli degli ordini degli avvocati è una decisione sacrosanta e urgente, ha fatto bene il Consiglio dei Ministri a procedere. Gli ordini forensi che in questi giorni stanno contravvenendo la regola stabilita dal decreto sul limite dei mandati si assumono la responsabilità di una scelta grave e illegale, che non fa onore alla professione di avvocato», si legge in una nota dei componenti M5S della commissione Giustizia del Senato.
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martedì, 15 Gennaio 2019 - 16:17
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