Corruzione, giudice napoletano condannato Inflitti 5 anni perché assolse un imprenditore in cambio di diversi regali

Tribunale Giustizia

L’accusa di essere venuto meno ai suoi doveri di giudice, di aver assolto un imprenditore sol perché questi l’ha omaggiato con regali, è stata ritenuta fondata. Nella tardata mattinata di oggi Vincenzo Cristiano, originario di Napoli e all’epoca dei fatti contestati era gip presso il Tribunale di Tempio Pausania, è stato condannato a cinque anni di reclusione per il reato di corruzione in atti giudiziari. Condannato, per lo stesso titolo di reato, l’imprenditore olbiese Manuel Spano, l’uomo che secondo la tesi accusatoria sarebbe stato favorito da Cristiano e che avrebbe ricompensato il giudice con dei doni: Spano è stato condannato a 4 anni e 8 mesi. La sentenza è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Roma (presidente Anna Maria Pazienza), che hanno recepito l’impostazione accusatoria del pubblico ministero Stefano Rocco Fava, il quale però aveva chiesto pene di poco più alte rispetto a quelle stabilite. In particolare il pm aveva chiesto 7 anni per Cristiano, e 6 anni e 6 mesi per Spano.
Al centro del processo era finita la sentenza di assoluzione di Spano da un’accusa di stalking. Secondo la procura, quella sentenza fu ‘viziata’ da una serie di regali che Spano avrebbe fatto al giudice: l’imprenditore avrebbe prestato all’allora gip due furgoni per trasferire un po’ di cose personali da Napoli (dove il giudice viveva) a San Teodoro, gli avrebbe regalato un pc portatile della Appelle e a lo avrebbe aiutato a recuperare degli oggetti che erano stati rubati a casa sua.
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lunedì, 15 Ottobre 2018 - 16:22
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