Desirée Mariottini, lo spettacolo indecente di certa politica: Salvini esulta con parole di odio, Bonafede se la prende con l’indulto

Matteo Salvini (foto Kontrolab)

Il ministro dell’Interno che si esprime come un ultrà, facendo propri i peggiori istinti di vendetta e di odio che animano l’animo umano: «”Catturato a Foggia il quarto VERME che avrebbe STUPRATO e portato alla morte #Desirée. Si tratta (guarda caso) di un immigrato clandestino». E poi il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che non perde occasione per mettere il Diritto sotto i piedi e urlare a squarciagola «Basta svuotacarcerci o indulti per chi sarà giudicato colpevole».

Dalla notizia dell’arresto del quarto indagato per l’orribile morte della 16enne Desirée Mariottini, drogata, stuprata e poi morta soffocata, non è passata neanche mezz’ora, che alcuni autorevoli esponenti di Governo non hanno perso tempo a soffiare sul vento di rabbia e indignazione che, comprensibilmente, il caso di Desirée ha suscitato. Ma un politico, soprattutto se al comando di un Paese, le pulsioni umane, soprattutto quelle più pericolose, non dovrebbe legittimarle con interventi altrettanto carichi di odio. Si badi bene, qui nessuno sta dicendo che non si debba essere sdegnati per quanti accaduto. Anzi, ma ci sono modi e toni per parlare a un Paese soprattutto di fatti così delicati. La forma è sostanza.
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venerdì, 26 Ottobre 2018 - 16:47
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