Abusi edilizi in Campania, Legambiente denuncia: «Il 97% resta in piedi. Intreccio tra illegalità e politica solido»


«La Campania martoriata da abusivismo edilizio, ricoperta da cemento con un consumo di suolo che avanza anno dopo anno, e dai piedi di argilla che frana alle prime piogge.» Così Legambiente definisce la nostra regione in uno studio presentato con dati, numeri e storie delle politiche ambientali. «Ben il 97% degli abusi edilizi da abbattere sono ancora in piedi. Su 16.596 ordinanze di demolizioni hanno avuto seguito solo il 3%; il 10,4% di suolo consumato in aree a pericolosità sismica alta; e oltre 544 mila persone vivono in aree classificate a elevato rischio idrogeologico. Una situazione che è frutto di decenni di malgoverno, dell’assenza di controlli, della mancanza di una politica di prevenzione e monitoraggio del territorio, della devastazione e cementificazione di vastissime aree, in poche parole di una politica del rattoppo che ha inseguito e insegue l’emergenza senza una pianificazione territoriale ordinaria fuori da logiche di consenso elettorale.» «La Campania è una regione fragile – fa presente Mariateresa Imparato, presidente di Legambiente Campania – dov’è urgente la messa in sicurezza attraverso i piani di emergenza e la manutenzione ordinaria del territorio, la unica grande opera pubblica necessaria, incompatibile con qualsiasi forma di sanatoria edilizia. Davanti a questi numeri, davanti alle tragedie che stanno colpendo il nostro Paese, ci appelliamo alla sensibilità e alla coscienza dei senatori, affinchè al Senato nel decreto Genova per quanto riguarda Ischia si tolga ogni riferimento al condono Craxi e si valutino le pratiche delle tre sanatorie in base alle rispettive leggi di riferimento. La tutela del territorio e dei cittadini non può essere messa a rischio per un patto elettorale Lega-M5stelle, piuttosto si preveda la predisposizione del Piano emergenza vulcanica di Ischia e di adottare misure di alleggerimento del carico insediativo come fatto per il Vesuvio e come e’ da fare per i Campi Flegrei».

E afferma ancora Legambiente: «L’intreccio tra illegalità e politica è un impasto di cemento. Licenze edilizie fantasma, ordinanze di demolizioni non eseguite, richieste di sanatorie mai vagliate. In Campania le demolizioni sono al palo: più del 97% degli abusi edilizi da abbattere sono ancora ben saldi alle fondamenta, infatti su 16.596 ordinanze di demolizione, sono state eseguite solo il 3% pari a 496 immobili abbattuti. Non solo non si demolisce, ma neppure si acquisisce al patrimonio pubblico: appena il 2% di questi immobili risulta infatti trascritto dai Comuni nei registri immobiliari (pari 310 immobili)». Lo studio sulla Campania riguarda anche le domande di sanatoria. Hanno risposto 132 comuni dove a seguito dei tre condoni Legambiente ha censito «ben 362.646 richieste di sanatoria: sostanzialmente una nuova città/metropoli tutta da rimettere in regola. Il record alla Provincia di Napoli dove sono bene 259.170 le richieste di sanatoria, seguita dalla Provincia di Salerno con 71.096 richieste. La Campania si conferma la regione più esposta al fenomeno, con una quota di 50,6 immobili fuorilegge ogni cento». Negli ultimi tre anni, «in Campania il lavoro delle Forze dell’ordine sul ciclo illegale del cemento ha portato alla luce 2.352 infrazioni, e alla denuncia di 2.567 persone. E abusivismo edilizio fa rima con Gomorra. Sono 65 i clan di camorra censiti in questi anni che gestiscono le fila e hanno fatto e fanno affari» col cemento. Dei 550 comuni presenti nella regione, sono 503 (il 91%) quelli in cui ricadono aree classificate a elevato rischio idrogeologico con una superficie di circa 3.338 kmq (il 24,4% della superficie regionale). In totale vivono e esposti a rischio oltre 544mila le persone (circa il 10% della popolazione residente nella regione) e dove sono presenti 499 scuole, 1288 beni culturali e 18.451 imprese. La provincia più a rischio è quella di Salerno dove sono esposti quotidianamente al rischio 214.371 persone (il 39,4% della popolazione), seguita dalla provincia di Napoli con 149.865 persone esposte al rischio.

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martedì, 6 Novembre 2018 - 15:39
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