Accusato di essere stato disposizione del latitante Marco Di Lauro, meccanico scarcerato: il Riesame piccona l’inchiesta

Il boss Marco Di Lauro catturato dopo 14 anni di latitanza (foto Kontrolab)

Secondo la procura, il meccanico Antonio Puzone di Casavatore s’era messo a disposizione del clan Di Lauro, ed in particolare del boss latitante Marco, per bonificare le macchine utilizzate da esponenti della cosca e per offrire un riparo sicuro al latitante. E per questa ragione Antonio Puzone si è ritrovato in prigione con l’accusa di concorso esterno in associazione di stampo mafioso.

Pochi giorni fa, però, i giudici della ottava sezione penale del Tribunale del Riesame di Napoli (presidente Francesca Ferri, a latere Daniela Cortucci e Luciano Di Transo) hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere restituendo la libertà ad Antonio Puzone.

In sede di discussione l’avvocato Andrea Imperato ha evidenziato come le conversazioni a carico di Puzone non provassero che l’uomo avesse ospitato Marco Di Lauro e la sua famiglia nel corso della latitanza, né che avesse messo la propria officina a disposizione dell’organizzazione quale ritrovo e base logistica per le riunioni del clan. Le motivazioni alla base del provvedimento saranno depositate nelle prossime settimane, passaggio necessario per consentire alla procura di valutare la possibilità di proporre ricorso per Cassazione.

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venerdì, 19 Luglio 2019 - 18:49
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