Uragano Dorian, le vittime salgono a 43 Fuga dei superstiti dall’orrore: ammassati nei porti in attesa delle navi

Bahamas Dorian uragano

La conta dei morti che aumenta, i porti di Great Abaco e Grand Bahama presi d’assalto da chi è riuscito a scampare alla devastazione e ora non vuole altro che fuggire da quello scenario spettrale che sino a una settimana fa era un paradiso. E, poi, la corsa contro il tempo e l’acqua per provare a soccorrere chi è rimasto intrappolato tra le macerie, sperando che qualcuno sia ancora vivo.

Per i residenti delle isole più piccole delle Bahamas colpiti dall’uragano Dorian il peggio non è ancora passato. Il ciclone (declassato a categoria 1 su 5) è andato via, si sta muovendo lungo la costa atlantica del nord America, verso Nova Scotia, ma ritornare alla vita di prima è impossibile. Di Abaco e Grand Bahama non è rimasto nulla più. Chi ce l’ha fatta ha perso ogni cosa. Le case sono distrutte, e in quelle rimaste in piedi l’acqua s’è fatta largo distruggendo arredi e mobili. Si scappa dall’inferno alle Bahamas. Più di 260 residenti di Abaco sono arrivati nella capitale di Nassau dopo avere trascorso più di sette ore su un traghetto noleggiato dal governo. Un secondo mezzo dovrebbe arrivare tra oggi e domani. Le persone sono ammassate nei porti di Great Abaco e Grand Bahama nell’attesa di essere evacuate. Il premier ha assicurato l’arrivo di mezzo di trasporto gratuiti, ma le le inondazioni stanno causando ritardi. A Grand Bahama, una grande nave da crociera offre un passaggio verso la Florida ai passeggeri che hanno il permesso di entrare negli States, ma non sono molti quelli che hanno il ‘visto’.

Difficoltà notevoli anche sul fronte delle strutture sanitarie delle due località duramente colpite da Dorian: il governo centrale ha inviato sul posto personale specializzato e camere mortuarie mobili per accogliere i cadaveri. L’ultimo bilancio parla di 43 vittime ma il ministro della Salute, Duane Sands, invita a «prepararsi al peggio perché il numero dei morti è inimmaginabile». La macchina dei soccorsi è ancora in moto. All’appello mancano migliaia di persone. Si teme che siano rimaste intrappolate ma non si sa se siano ancora vive. Man mano che l’acqua si ritira, i soccorritori avanzano. E, purtroppo, man mano che l’acqua si ritira si trovano nuovi corpi.

Lo scenario in tutte le Bahamas, oltre 700 isole, è spettrale, come testimoniano soprattutto le immagini riprese dai droni. Circa il 50% delle abitazioni è andato distrutto o presenta dei danni strutturali, gran parte dell’arcipelago è rimasto senza corrente elettrica e c’è un disperato bisogno di generatori, anche per il lavoro dei soccorritori. Moltissime strutture alberghiere dovranno fare i conti con il caos creato dall’invasione dell’acqua e dai violentissimi venti. I danni causati al turismo, la prima voce dell’economia delle Bahamas, sono incalcolabili, soprattutto nella parte nord dell’arcipelago, la più colpita, e le autorità hanno lanciato un appello affinché i turisti continuino ad arrivare nelle isole meno colpite o risparmiate dalla furia dell’uragano, come Nassau, Paradise Island o Out Islands. La mobilitazione per aiutare la popolazione locale è scattata a livello internazionale, e molte star del mondo dello spettacolo, da Rihanna a Lenny Krawitz, si sono impegnate a inviare aiuti.

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sabato, 7 Settembre 2019 - 11:55
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