Canale5 si lancia nel legal thriller: parte la fiction “Il processo”, la prima volta italiana di una storia che si snoda in Tribunale

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Il cast della fiction "Il processo" in onda su Canale5

Del sistema giudiziario americano, anche qui in Italia sappiamo tutto o quasi. Ché i telefilm e i film made in Usa hanno un riflettore privilegiato su ciò che accade nelle aule di Tribunale. Il legal thriller è infatti un genere assai diffuso oltreoceano e molto apprezzato nel nostro Paese: Law&Order-Unità Vittime Speciali, che miscela sapientemente il momento delle indagini sui casi di violenza sessuale con l’accertamento dibattimentale, è giunta alla 21esima stagione ed è la serie Usa più longeva. Ma anche la storia del cinema è piena di film indimenticabili che ruotano attorno ad avvocati, giudici e giurie popolari: da “Il rapporto Pelican” a “Il caso Thomas Crawford”, passando per “Il Cliente” sin ad arrivare a “Phiadelphia” e a “Erin Brokovic”, giusto per citarne alcuni.

E l’Italia? Il cinema e le fiction di casa nostra non si sono mai cimentate per davvero con le dinamiche processuali, che talvolta hanno semplicemente fatto da sfondo a storie più legate alla ‘cronaca nera’. Questo sino ad oggi. Sì, perché venerdì 29 novembre 2019 Canale5 si lancerà per la prima volta nel filone del legal thriller. Lo farà con “Il processo”, una serie di otto episodi – che saranno trasmessi per quattro prime serate – ambientata a Mantova. Protagonista della fiction sarà Vittoria Puccini, che darà il volto e la voce al pubblico ministero Elena Guerra impegnata nell’inchiesta sull’omicidio di una ragazza di 17 anni, Angelica, ritrovata sul greto di un fiume. Il suo personaggio si scontrerà, in Tribunale, con quello dell’avvocato Ruggero Barone (interpretato da Francesco Scianna), impegnato nella difesa della donna (Linda Monaco, rampolla di uno degli uomini più ricchi e potenti di Mantova, interpretata da Camilla Filippi) sulla cui colpevolezza il pm non ha dubbi ma che si proclama invece innocente. Prodotta da RTI e Lucky Red, la serie è creata e scritta da Alessandro Fabbri, già demiurgo della versione italica di ‘In treatment’, diretta da Stefano Lodovichi e annovera tra i suoi attori, con due partecipazione straordinarie, Roberto Herlitzka (nel ruolo del padre della Puccini, magistrato antimafia in pensione) e Tommaso Ragno.

Qualche curiosità: Vittoria Puccini si è avvicinata al personaggio del Elena Guerra documentandosi sui casi di cronaca nera, a partire dall’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio e al pm di quel processo, «una donna molto tosta, che girava in moto indossando il chiodo».

Per Canale5 “Il Processo” sarà una scommessa. Una scommessa che parte con la benedizione del direttore di fiction Mediaset, Daniele Cesarano, inizialmente partito prevenuto sul progetto: «Quando Lucky Red voleva convincermi a realizzare un legal ero molto scettico – ha spiegato durante la presentazione romana – perché i processi italiani sono noiosi». Ha accettato però di leggere la sceneggiatura («Essendo io un ex sceneggiatore, aspiravo a stroncarla») e invece ne è rimasto affascinato, definendola un “turning page”, qualcosa da cui non ci si può staccare. «Abbiamo dovuto inventare una formula, visto che una serie legal ambientata italiana non c’era – ha chiarito Fabbri – in questa serie i colpi di scena avvengono durante il processo e non durante le indagini. Volevamo cavalcare il dubbio che esiste in ogni processo, lo abbiamo fatto attraverso gli sguardi dei due sfidanti e dei loro forti motivi personali».

venerdì, 22 Novembre 2019 - 18:39
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